CAGLIARI – Le casette di Natale tornano a illuminare il centro cittadino e, nonostante la crisi dei consumi e la crescente concorrenza dell’online, continuano a richiamare visitatori e curiosi.
La spesa media per portarsi a casa un dono che non faccia sfigurare si aggira intorno ai 20 euro, cifra contenuta ma sufficiente a mantenere vivo il commercio legato alle festività.
Tra i prodotti più richiesti ci sono i doni standard, dalle sciarpe artigianali ai panetti di dolci tipici, passando per piccoli accessori d’arredo o specialità gastronomiche.
La scelta, per chi cerca un pensiero da mettere sotto l’albero, oscilla tra articoli firmati da produttori sardi e proposte provenienti dal resto della Penisola.
Gli operatori sottolineano come il pubblico apprezzi sempre di più la qualità del fatto a mano, anche quando decide di spendere poco.
Molti dei 39 espositori espositori hanno deciso di puntare su filiere corte, materie prime locali e packaging sostenibili, elementi che sembrano attrarre soprattutto le famiglie.
Il flusso di visitatori, dicono gli organizzatori, è costante sin dal primo weekend e lascia ben sperare per l’intera durata del mercatino.
Non mancano i turisti, che approfittano del clima mite per passeggiare tra gli stand e scoprirne i sapori e i profumi. Dal punto di vista economico, le casette rappresentano una boccata d’ossigeno per gli artigiani: secondo le prime stime, ogni espositore può incassare fino a 40mila euro nelle settimane di apertura.
Un risultato significativo, soprattutto in un momento in cui molti piccoli produttori devono fare i conti con l’aumento dei costi energetici e con un pubblico sempre più orientato verso gli acquisti digitali. Eppure, a Cagliari, il fascino del mercatino continua a resistere.
Le luci, i profumi speziati, la musica natalizia e la possibilità di incontrare di persona chi crea gli oggetti in vendita restano elementi capaci di fare la differenza.