Vende la casa con l’inganno e riscuote la pensione della mamma malata, condannato a Cagliari. Tre anni e sei mesi, questa la pena inflitta in primo grado, in tribunale a Cagliari, dal giudice Gianluigi Dettori a Gabriele Argiolas, sessantaquattrenne di Domusnovas, residente a Cagliari. Il motivo? Circonvenzione di incapace, nel caso specifico la madre, Isangela Lolliri, venuta a mancare il 13 marzo del 2020. Negli ultimi anni della sua vita si è trovata prima in un’abitazione insieme al figlio, a Cagliari, poi in una struttura. Nel frattempo, però, stando alle indagini svolte, Gabriele Argiolas ha prima fatto credere alla madre che alcune carte da firmare riguardassero l’Inps, poi venduto la sua casa di Domusnovas per 45mila euro, direttamente a una compagnia poi fallita gestita dalla sua compagna (condannata a due anni in primo grado con la sospensione per la condizionale, subordinata al pagamento del risarcimento del danno, da quantificarsi in sede civile). E, successivamente, la donna l’ha riproposta in vendita a 125mila euro. Argiolas è poi passato a controllare i conti dell’anziana. Come ci è riuscito? Facendole firmare delle carte e “minacciandola” che, se non l’avesse fatto, lui da figlio non le avrebbe più dato attenzioni e amore, arrivando a proibirle di sentire, anche solo telefonicamente, le altre due figlie e il resto della famiglia.
Vende la casa e intasca la pensione della mamma malata, condannato a Cagliari
Isangela Lolliri soffriva, all’epoca, di un inizio di vasculopatia e demenza. Da qui il reato, commesso dal figlio, di circonvenzione di incapace. A trascinarlo in tribunale le due sorelle, Fiorella e Sabrina Argiolas, difese rispettivamente dall’avvocata Alessandra Ferrara e Tiziana Congiu. Fiorella Argiolas è un fiume in piena: “Finalmente abbiamo avuto giustizia. Nostra madre non meritava di vivere in quel modo i suoi ultimi anni, tenuta quasi segregata in una casa a Cagliari, per giunta dal figlio, che ha sempre aiutato sin da quando era piccolissimo”. Il legale di Gabriele Argiolas è Alberto Pani: “Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza per decidere come procedere in caso di ricorso in Appello”.
