Tutto confermato, la Caritas e l’emporio solidale restano in pole per avere, in un futuro nemmeno troppo lontano, i locali di quello che sta per diventare l’ex mercato civico di Sant’Elia a Cagliari. Tra meno di due mesi il bene sarà “sdemanializzato” e tornerà come struttura “standard” nelle disponibilità del patrimonio del Comune.
E l’ente caritatevole, al momento, sta facendo una corsa in solitaria per la gestione: “Al momento è l’unica opzione”, conferma l’assessore comunale alle Attività Produttive, Carlo Serra. “Abbiamo fatto un lungo lavoro di studio e razionalizzazione delle strutture mercatali, per Sant’Elia mancano la funzionalità e la produttività, il Consiglio comunale si è epresso”. Serra prosegue: “Non bisogna aver paura dei bisognosi, ma neanche delle scelte prese dall’amministrazione comunale”. Parole chiare in risposta a chi agita il rischio di “nuovi ghetti”, che sembrano spegnere sul nascere anche le richieste avanzate nella raccolta firme promossa per dare un futuro diverso allo stabile (QUI la notizia).
Mercato civico di Sant’Elia a Cagliari, “funerale” confermato in attesa della trasformazione
I proponenti suggeriscono un futuro “enogastronomico”. “Ma con quella funzione il mercato ha già dimostrato il suo fallimento, aveva pochi clienti”, ricorda ancora l’assessore. “Al momento ci sono ancora 3 concessionari, invito tutti ad andare a fare la spesa da loro sinchè saranno operativi. L’obbiettivo del Comune è non avere più costi e perdite costanti, come è capitato col mercato civico di Sant’Elia”. Entro l’anno sarà sempre compito del Consiglio esprimersi sulla proposta di far arrivare la Caritas nel rione popolare: “È una opzione, sinora l’unica”. E, salvo sorprese, dovrebbe essere anche quella definitiva, anche perchè al momento non c’è un altro nome così “importante” e strutturato che possa gestire lo stabile bianco davanti alla Unipol Domus.