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Cagliari, convenzioni sospette e stipendi non pagati ai dipendenti Aias: i Randazzo a processo

Guai confermati per Vittorio, Anna Paola e Alessandra Randazzo. Per l’accusa hanno “nascosto” oltre 20 milioni
La Redazione

Aias, stipendi non pagati e fondi pubblici sospetti: tre fratelli Randazzo a processo. Oltre 150 le parti civili

Si aprirĆ  l’11 dicembre il processo che vede alla sbarra tre dei fratelli Randazzo, storici referenti dell’Aias Cagliari e della Fondazione Stefania Randazzo. Le accuse sono pesanti: peculato, truffa, indebita percezione di erogazioni pubbliche, bancarotta e – per due degli imputati – anche falso ideologico.

Sul banco delle parti civili ci sarĆ  un fronte compatto e numeroso: almeno 150 ex dipendenti dell’Aias, affiancati dal sindacato Cisl, ex Ats (ora ASL) e Inps. Tutti uniti per chiedere giustizia in una vicenda che ha segnato profondamente il settore dell’assistenza sanitaria e sociale in Sardegna.

Il rinvio a giudizio disposto dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Cagliari nei confronti di Vittorio, Anna Paola e Alessandra Randazzo. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Andrea Vacca, ruota attorno alla gestione dei fondi derivanti da convenzioni pubbliche per l’assistenza domiciliare e non domiciliare.

Secondo l’accusa, nel periodo in cui decine di lavoratori protestavano per il mancato pagamento degli stipendi, sarebbero stati effettuati trasferimenti di denaro verso altre societĆ  del gruppo, tra cui la fondazione di famiglia. Una manovra che, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe sottratto ai dipendenti oltre 20 milioni di euro, destinati in origine a pagare le loro spettanze.

I fratelli Randazzo, difesi dagli avvocati Leonardo Filippi, Andrea Chelo e Massimo Delogu, respingono ogni accusa. La linea difensiva punta a dimostrare che nessuna somma ĆØ stata distratta e che, al contrario, la famiglia avrebbe fatto il possibile per garantire la continuitĆ  dei servizi essenziali, nonostante i gravi ritardi nei pagamenti da parte della Regione. Una situazione – sostengono gli imputati – che sarebbe all’origine dell’intera vicenda giudiziaria.

A rappresentare i lavoratori e la Cisl sono, tra gli altri l’avvocato Salvatore Casula e Carlo Demurtas, mentre l’ex Ats sarĆ  assistita dal legale Guido Manca-Bitti. Il concordato preventivo, strumento attivato nel frattempo per la gestione della crisi, sarĆ  seguito dall’avvocato Roberto Nati.

Il processo si preannuncia lungo e complesso, con un’ampia platea di testimoni e una mole ingente di documentazione da esaminare. Ma per gli ex dipendenti dell’Aias, che da anni chiedono risposte, l’udienza di dicembre potrebbe rappresentare un primo passo verso la veritĆ .

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