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Cagliari, 10 anni di paura a Mulinu Becciu: “Seguite e terrorizzate sotto casa dal maniaco armato e incappucciato”

L’ultima aggressione una settimana fa in via del Perugino: “La ragazza è sotto choc”. Ma sono tante le donne che, dal 2014, hanno segnalato e denunciato: “E agisce anche in altri rioni”. Il caso finisce alla ribalta nazionale su Canale 5: “Un uomo molto atletico e capace di apparire e scomparire, anche saltando cancelli, in pochi secondi”
La Redazione

Da un decennio è un incubo che tormenta il quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu. Un maniaco incappucciato, nascosto nel cuore della notte, sorprende donne che rientrano a casa e, secondo i racconti, oltre a squallidi gesti di esibizionismo avrebbe seminato terrore anche armato di coltello. Negli ultimi giorni la vicenda ha trovato risalto anche a livello nazionale su Canale 5, all’interno del programma “Pomeriggio Cique”: sui social e nel quartiere in tanti si stringono attorno alle vittime Tredici denunce già presentate, la prima risale al 2014. Chiara, intervistata, si fa portavoce del comitato di quartiere da sei anni, con la tutela dell’avvocato Gianfranco Piscitelli: “L’ho incontrato tre volte, la prima volta, all’una e mezza di notte. Lui era lì”, racconta, indicando una delle tante palazzine del quartiere, “si è abbassato i pantaloni e io e le mie amiche siamo scappate. Le forze dell’ordine ci hanno detto che secondo loro non c’era nulla da poter denunciare”.

Il tempo passa: “Nel 2017, per lavoro mi è capitato di rientrare tardi. Ho parcheggiato e lui era nel cortile, mi guardava, aveva un passamontagna, dietro un pilastro. Ho iniziato a correre e le mie urla hanno fatto scendere mio padre. Terzo episodio: lui era nascosto dietro una siepe, mio padre è sceso e in quel momento è scappato”. Oltre alla giovane, ci sono altre donne che hanno raccontato di essersi imbattute nel maniaco. Che punta principalmente Mulinu Becciu, quasi come se lo conoscesse meglio delle sue tasche, ma che è arrivato anche nella zona del colle di San Michele. Inoltre, in più occasioni qualcuno con modalità e corporatura simile alla sua è arrivato ad aggirarsi nel rione del Cep.

Roberta 13 dicmebre 20129: “Sono rientrata da una cena con le amiche, ho parcheggiato e stavo per entrare dentro casa quando mi sono sentita toccare tra le gambe. Mi sono girata e ho visto una figura maschile alta, snella che mi guardava ma era incappucciato, il suo viso non sono riuscita a vederlo. Ho urlato fortissimo, si è allontanato ed è corso verso il cancelletto, scavalcandolo e fuggendo”. “Come se giocasse a un videogioco, aumenta sempre il livello e non sappiamo dove possa arrivare”

Un incubo che va avanti da un decennio, quindi, e un balordo che continua a farla franca. Il molestatore si muove nel buio e risulta difficile l’identificazione, sia da parte delle vittime che da parte delle autorità.

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