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Buoni sanitari, è guerra in Regione: “Non sono garantiti a chi ha reali problemi di salute”

I soldi destinati dalla Giunta Todde “a chi ha un’Isee inferiore a 10mila euro e non a chi ha veri problemi di salute”. L’attacco dei Riformatori: “Mancano i princìpi di uguaglianza ed equità”
Gianmarco Cossu

La nuova delibera emessa dalla Giunta Todde sui cosiddetti “Buoni sanitari”, dopo l’approvazione dello scorso 4 dicembre 2024 e le due sedute di commissione congiunte, trova l’opposizione del gruppo di minoranza dei Riformatori. “Questa decisione conferma la volontà della maggioranza di procedere senza ascoltare il parere degli uffici tecnici e dei rappresentanti in commissione”, si legge in una nota a firma di Umberto Ticca, capogruppo in Consiglio regionale.

Sono due le criticità evidenziate dai gruppi di minoranza regionale. Il primo riguarda la competenza giurisdizionale. “L’acquisto di prestazione sanitarie da privati spetta ad Ares e non ad Aspal”. Il secondo riguarda i principi del Sistema Sanitario Nazionale. ” I Buoni Sanitari violano i principi di universalità, uguaglianza ed equità, rivolgendosi esclusivamente a soggetti con ISEE inferiore a 10mila euro e creando distinzioni basate sul reddito anziché sui reali bisogni di salute”. Già stilata una relazione tecnica degli uffici regionali, nell’istruttoria delle commissioni Lavoro e Salute, che “ha smontato la proposta evidenziandone gravi carenze. Ma la Giunta ha ignorato tali rilievi e ha nuovamente saltato il passaggio in commissione”.

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