Proposta in consiglio comunale: “Braille e Lingua dei Segni già nelle scuole materne a Cagliari”
“Braille e Lingua dei Segni già nelle scuole materne a Cagliari”: proposta di Stefania Loi, FdI, in consiglio comunale. La città guarda al futuro con una visione più inclusiva e solidale. Il Consiglio Comunale di Cagliari è stata depositata una proposta che potrebbe segnare un punto di svolta nelle politiche educative locali: l’introduzione, già dalla scuola materna, della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e del Metodo Braille come strumenti fondamentali per garantire pari opportunità a tutti i bambini, comprese e soprattutto le persone con disabilità sensoriali.
Secondo i dati Istat, in Italia si contano circa 1,2 milioni di persone con disabilità uditive e oltre 360 mila con disabilità visive. A Cagliari, queste cifre equivalgono a circa 5 mila persone sorde e mille e 500 cieche. In un contesto simile, diventa essenziale fornire alle nuove generazioni gli strumenti per crescere in una società che non lasci indietro nessuno.
La proposta, avanzata dalla consigliera Stefania Loi, FdI, si fonda su principi già sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, e si allinea con gli obiettivi del programma PN Metro Plus, che promuove l’inclusione, l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana.
Il Consiglio ha quindi impegnato il Sindaco e la Giunta a valutare concretamente l’introduzione della Lis e del Braille come materie opzionali ma aperte a tutti, favorendo un’educazione all’inclusività fin dai primi anni. Previste anche la formazione specifica per gli insegnanti, la creazione di materiali educativi dedicati, e la collaborazione con associazioni di persone con disabilità uditive e visive.