Bracconaggio a Uta, ucciso a fucilate un magnifico esemplare di cervo sardo
Bracconaggio a Uta, ucciso a fucilate un magnifico esemplare di cervo sardo. Un nuovo episodio di bracconaggio sul cervo sardo scuote la Sardegna e riaccende l’allarme sulla tutela della fauna selvatica. Un magnifico esemplare maschio di 4-5 anni è morto ieri nonostante i tentativi di salvataggio messi in campo dal Corpo Forestale e dai veterinari.
La Stazione Forestale di Uta ha ricevuto la segnalazione in località Sa Spindula e ha raggiunto rapidamente la zona. Gli agenti hanno trovato l’animale in condizioni critiche, con ferite da arma da fuoco provocate da munizioni spezzate. Il cervo non riusciva a muovere gli arti posteriori e mostrava gravi difficoltà motorie.
Il veterinario convenzionato dell’Area Metropolitana di Cagliari, dottor Nicola Maggio, è intervenuto immediatamente e ha sedato l’animale per permettere il trasporto in sicurezza. Gli operatori del Corpo Forestale hanno quindi trasferito il cervo al Centro per l’Allevamento e il Recupero della Fauna Selvatica (CARFS) di Monastir, gestito dall’Agenzia Forestas.
Nonostante la prontezza dell’intervento, le condizioni cliniche sono peggiorate rapidamente. Le ferite riportate risultavano troppo gravi e i veterinari, insieme ai tecnici del centro, non hanno potuto invertire l’esito del danno subito. Nel pomeriggio l’animale è morto, vittima di un atto criminale che colpisce una delle specie simbolo della fauna sarda.
Il Corpo Forestale ha avviato le indagini per risalire al responsabile del bracconaggio. L’episodio rientra in un fenomeno ancora presente in diverse aree dell’isola e punito severamente dalle leggi italiane ed europee sulla tutela delle specie protette.
Il cervo sardo rappresenta un patrimonio naturalistico di straordinario valore e attira l’attenzione di studiosi e visitatori. La sua conservazione richiede un impegno costante delle istituzioni e una collaborazione attiva dei cittadini. Segnalazioni tempestive e vigilanza sul territorio restano strumenti fondamentali per contrastare chi continua a minacciare la biodiversità dell’isola.
La morte dell’esemplare di Sa Spindula richiama con forza la necessità di difendere la fauna selvatica e di rafforzare la lotta al bracconaggio, fenomeno che priva la Sardegna di una delle sue ricchezze naturali più preziose.