Il blitz dei carabinieri, con tanto di controlli mirati, durati a lungo, c’è stata. Ma per “Samba”, soprannome col quale in tutto il Cagliaritano chiamano Ndama Kane Loum, 63 anni, senegalese che con la sua associazione Thiossane Radici si occupa ormai da anni di aiutare chi arriva dall’Africa a inserirsi nella società e costruirsi un futuro, il tutto è stato, almeno un filo, “esagerato”. Perchè? “Stavano cercando un nigeriano che vende droga e sta qui con noi, ma nella sua stanza non c’era nulla, era pulito. Tutti gli altri sono stranieri regolari e tranquilli, che non hanno mai dato problemi”, spiega a Cagliari News il sessantatreenne. “Ho visto anch’io la tartaruga tagliata in tre pezzi per essere mangiata, chi ha compiuto il gesto è un giovane con dei problemi psichiatrici, è già seguito”, spiega Samba.
“Qui siamo regolari, possiamo occupare l’ex banca grazie a un accordo con il padrone. Posso garantire che i controlli che facciamo sono molto rigorosi”. Proprio lì ha vissuto il 46enne falciato e ucciso dall’auto guidata da una barista di Assemini 26enne risultata positiva all’alcoltest: “Anche lui era un bravo ragazzo, aveva già progettato un futuro come infermiere in Spagna”: