Nel nuovo Biciplan tutti gli itinerari, ecco la rete ciclabile per bici per Cagliari e la Città Metropolitana.
Mezz’ora per collegare il capoluogo con tutti centri dell’area vasta. Coinvolte anche Assemini, Decimomannu, Quartu, Sinnai e Villasimius
In bici dopo mezz’ora di pedalata da Cagliari a Pula con una rete ciclabile adatta. O dall’altra fino a Solanas. E anche verso Siliqua, Sinnai o Decimomannu.
La Città Metropolitana di Cagliari punta su una mobilità più sostenibile e accessibile grazie all’aggiornamento del Biciplan, integrato nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
Il piano promuove l’uso quotidiano e turistico della bicicletta, valorizzando la mobilità dolce come leva per la qualità urbana e la coesione territoriale.
Oltre agli obbiettivi generali – più spazio per la bicicletta, maggiore sicurezza stradale, intermodalità e promozione turistica – il Biciplan definisce 13 linee metropolitane ciclabili che attraversano l’area vasta di Cagliari connettendo centri urbani, poli attrattori e paesaggi naturali.
Ci sono i progetti. Ora caccia ai finanziamenti per completare tutte le opere.
Bici, la rete ciclabile della Città Metropolitana di Cagliari
La linea M1 “Circolare Cagliari” crea un anello attorno al centro storico. Collega i parchi di Tuvixeddu e Tuvumannu, la Cittadella della Salute e il Parco della Musica, attraversa via Dante, via della Pineta e il lungomare, e raggiunge lo Stadio Sant’Elia e Marina Piccola.
La M2 collega Cagliari Matteotti a San Gottardo, attraversando via Sonnino, Dante, Castiglione e Vesalio. Il tracciato incrocia il Parco di Terramaini, prosegue su via Cabras e Caracalla e arriva alla stazione ferroviaria di Monserrato.
La M3 unisce Matteotti a Su Planu, passando per Is Mirrionis, via Cornalias e la zona ospedaliera, fino a sfiorare la SS554. Una diramazione raggiunge l’ospedale Brotzu.
La M4 collega Caracalla a Sant’Isidoro, passando per Quartu e Quartucciu. Attraversa via Pitz’e Serra, Sa Funtanedda e via dei Mandorli, unendo aree residenziali e rurali.
La M5 collega Maracalagonis a Quartu Sant’Elena, seguendo il Riu Is Congiaus. La linea attraversa Quartucciu e serve i centri minori dell’entroterra.
La M6, “Cintura metropolitana”, rappresenta la dorsale ciclabile più lunga. Parte da Elmas, attraversa Sestu, Monserrato, Selargius e Sinnai, fino a Quartu Sant’Elena e Maracalagonis.
La M7 connette l’aeroporto di Elmas a Decimomannu, passando per Assemini e intercettando la rete ferroviaria, creando un collegamento strategico tra gomma e rotaia.
Tra gli itinerari più strategici troviamo la linea M8, che collega la stazione di Cagliari Matteotti con La Maddalena Spiaggia, a Capoterra. Il percorso si divide in due rami: uno diretto e l’altro che attraversa il centro residenziale di Poggio dei Pini. Entrambe le varianti superano due punti critici lungo la 195 bis, per poi proseguire verso nord attraversando il parco della Comunità Montana di Capoterra e l’area industriale del Cacip, dove sarà necessario un nuovo sottopasso per scavalcare la strada consortile Macchiareddu. Il tracciato termina alla laguna di Santa Gilla e si conclude al ponte di Sa Scafa.
La linea M9, invece, è un invito alla scoperta delle aree umide e del paesaggio salmastro del Parco di Molentargius-Saline. Il tracciato si snoda tra sentieri naturalistici e strade urbane, come via Marconi, il Riu Saliu, il lungomare del Poetto e viale Colombo, offrendo un viaggio nel cuore degli ecosistemi lagunari del cagliaritano.
La M10 collega Decimomannu alla Laguna di Santa Gilla, attraversando i centri abitati di Uta e Assemini. Il percorso, orientato nord-sud, si sviluppa in gran parte lungo strade secondarie e a basso traffico, tra corsi d’acqua e campagne ancora autentiche.
Di respiro più locale, ma dal forte valore turistico, è la linea M11, che si sviluppa interamente nel territorio comunale di Sestu. Parte dal polo scolastico-sportivo di via Dante e conduce alla chiesa romanica di San Gemiliano, tracciato panoramico che si arrampica dolcemente verso le colline circostanti.
La linea M12 crea un anello ciclabile tra Sarroch, Villa San Pietro e Pula, valorizzando un paesaggio che alterna costa e entroterra. Il percorso si appoggia a strade secondarie già individuate dal Piano Paesaggistico Regionale e rientra nel progetto intercomunale promosso dall’Unione dei Comuni di Nora e Bithia per collegare Teulada, Sarroch e Villa San Pietro.
La M13, ancora in fase progettuale, collegherà Sinnai a Solanas Su Reu, lungo un percorso di 5,9 km che segue la SP20. primo tratto ciclabile a connettere il sistema costiero di Torre delle Stelle con il sistema montuoso del Parco dei Sette Fratelli, rendendo ciclabile una direttrice strategica tra montagna e mare.
Importante anche il contributo degli itinerari regionali:
Il C1 costituisce l’anello urbano della rete, connettendo Elmas, Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu Sant’Elena attorno al Parco Molentargius, integrandosi con le principali infrastrutture urbane e favorendo la ciclabilità metropolitana.
L’itinerario 6 collega San Gavino Monreale a Cagliari (Elmas), seguendo la direttrice ovest lungo la Sulcitana, attraversando Elmas e Assemini, e costeggiando la Laguna di Santa Gilla.
Il 27 è una delle dorsali orientali più suggestive: da Villasimius a Quartu Sant’Elena, passando per località costiere come Capitana, Sant’Andrea, Geremeas, Baccu Mandara e Solanas, lungo la panoramica SP17.
Il 28 unisce Assemini a Siliqua, passando da Uta e Decimomannu, costeggiando il Flumini Mannu e zone di pregio naturalistico come il Lago di Genna is Abis e il Riu Cixerri.
Il 33, infine, segue una direttrice secondaria lungo la costa sud-occidentale, da Cagliari (Sa Scafa) a Pula (Santa Margherita), passando per Capoterra, Sarroch e Villa San Pietro.
L’analisi dei tempi di percorrenza in bicicletta rivela una forte accessibilità in 10 minuti nei centri urbani. Spostamenti fino a 20 minuti coprono con efficacia l’area centrale (Monserrato, Selargius, Quartucciu, Quartu) e numerosi Comuni dell’hinterland (Assemini, Uta, Sinnai, Maracalagonis).
Entro i 30 minuti, l’intero territorio metropolitano risulta connesso per utenti abituali e allenati, tranne per le estreme periferie orientali e occidentali.
“Il Biciplan non propone solo infrastrutture, ma una nuova visione della mobilità metropolitana, dove la bici acquista pari dignità rispetto agli altri mezzi, e diventa volano di rigenerazione urbana, inclusione sociale e sviluppo economico”.
Con questi tracciati, “il Biciplan risponde alle esigenze di pendolari e residenti e propone sistema cicloturistico integrato tra centri, aree industriali, borghi e paesaggi naturali”.