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La beffa per i disabili, oltre l’80% dei locali del Cagliaritano inadatti ad accoglierli

Una vergogna con la V maiuscola, nel 2025 tanti pub, pizzerie e ristoranti “invasi” dalla barriere architettoniche sin dall’ingresso. Ecco il piano di Confcommercio per rendere tutti i luoghi food accessibili
Paolo Rapeanu

Oltre otto locali su dieci, a Cagliari e nel Cagliaritano, sono inaccessibili ai disabili sin dall’ingresso: una beffa. Un dato altissimo e che certifica, a detta degli esperti sul tema, un grave ritardo, sociale ed economico.

Viene infatti tagliata fuori una parte cospicua della popolazione che non può, quindi, nemmeno avere il diritto di comprare un drink o un panino e, di rimbalzo, fare girare l'economia.

Beffa disabili, tanti locali inaccessibili nel Cagliaritano

Se ne ĆØ parlato nella sede di Confcommercio Sud Sardegna, l'occasione ĆØ stata la presentazione del progetto ā€œ#Io Rampoā€, un’iniziativa che punta a rendere accessibili i locali commerciali del territorio alle persone con disabilitĆ , abbattendo non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle culturali e informative.

Alla conferenza hanno preso parte Matteo Achenza, presidente del gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia, presidente di Fipe Confcommercio Sud Sardegna, gli assessori comunali di Cagliari Yuri Marcialis (MobilitĆ ) e Carlo Serra (AttivitĆ  Produttive), Alfio Uda, presidente dell’associazione ā€œSardegnAccessibileā€ e, in collegamento da remoto, Andrea Venuto, disability manager ed esperto di accessibilitĆ .

I dati emersi sono chiari: oltre l’80% dei locali commerciali del Sud Sardegna presenta barriere architettoniche che impediscono l’accesso a persone con difficoltĆ  motorie. Una situazione che non solo esclude una fetta importante della popolazione dalla vita sociale ed economica, ma che penalizza anche gli stessi esercizi commerciali, limitandone il bacino di clientela.

Ā«Il commercio locale rischia di diventare invisibile per una parte della cittadinanzaĀ» ha affermato Matteo Achenza. Ā«Con il progetto Io Rampo offriamo una soluzione semplice ma concreta: grazie a rampe omologate e personalizzabili, installabili dopo una misurazione del dislivello all’ingressoĀ».

Il progetto Io Rampo – giĆ  avviato nel Nord Sardegna – mira a costruire una rete di esercizi commerciali accessibili, individuabili attraverso un portale online che segnala i locali dotati di rampe e servizi adeguati. Un'iniziativa che non ĆØ solo un gesto di civiltĆ , ma anche una scelta strategica per attrarre nuovi flussi turistici.

Ā«In Europa ci sono oltre 127 milioni di persone che pianificano le proprie vacanze in base all’accessibilitĆ Ā» – ha ricordato Emanuele Frongia. Ā«Non parliamo più solo di accesso fisico, ma anche di informazione chiara, segnalazione, accoglienza. Non possiamo accettare che esistano clienti di serie A e di serie BĀ».

Frongia ha inoltre annunciato la sigla di una convenzione che permetterĆ  agli associati Confcommercio di accedere a condizioni agevolate per aderire al progetto.

Accorato l’intervento di Alfio Uda: Ā«Esiste una legge sull’accessibilitĆ , ma manca l’efficacia, perchĆ© non sono previste sanzioni reali. Persino via Roma oggi ĆØ inaccessibile per chi deve attraversare in carrozzina. E mi si chiede se il commercio online danneggia i negozi? La veritĆ  ĆØ che, molto spesso, sono costretto a comprare onlineĀ».

Concetti ribaditi anche da Andrea Venuto, disability manager collegato da Roma: Ā«L’accessibilitĆ  ĆØ un diritto e un valore economico. Le persone con disabilitĆ  sono clienti reali con potere di spesa. Hanno diritto di scegliere se entrare in un negozio e comprare un maglione come chiunque altroĀ».

L’assessore comunale alle AttivitĆ  Produttive Carlo Serra ha sottolineato la complessitĆ  del contesto urbano cagliaritano: Ā«Molti quartieri storici hanno vincoli paesaggistici e urbanistici che rendono gli interventi complessi. Tuttavia, l’accessibilitĆ  ĆØ un indice di civiltĆ Ā».

L'assessore comunale alla Mobilità Yuri Marcialis ha ribadito che «nei nuovi interventi su strade e piazze si tiene conto della fruibilità per tutti».

Ha però evidenziato la necessitĆ  di elaborare un piano strutturato per l’abbattimento delle barriere architettoniche, iniziando da assi prioritari e percorsi collegati.

ā€œIo Rampoā€ si candida dunque a diventare un modello di micro-intervento ad alto impatto, in grado di migliorare la qualitĆ  della vita delle persone con disabilitĆ .

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