Frenata sui bonus sanità, tra i banchi del consiglio regionale le opposizioni vanno all’attacco, ma dalla maggioranza arriva la replica dell’assessora del Lavoro Desirè Manca.
“Ennesimo tentativo da parte di Fratelli d’Italia di ostacolare misure a favore dei più fragili. Nessuna crisi di maggioranza e tantomeno spaccature, la riunione della Commissione congiunta Sanità e Lavoro è stata aggiornata per consentire ai tavoli tecnici di ultimare delle verifiche e quindi avere completezza della misura. Non corrisponde in alcun modo a verità dire che stamane non mi sono presentata in Consiglio regionale, ero presente già dalla mattina pronta a riferire in Commissione”.
Per quanto riguarda le osservazioni degli uffici si precisa che nell’ambito dell’attuale ciclo di Programmazione, 21/27, del Fse+, per la prima volta nella storia del Fondo, “il sostegno ai cittadini più vulnerabili in ambito sanitario entra a pieno titolo nel novero degli obiettivi specifici conseguibili. L’art. 4, comma 1, lettera K, del Regolamento (UE) 2021/1057 del 24 giugno 2021 (Reg. FSE+), prevede infatti, che il Fondo possa “migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l’accesso agli alloggi e all’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario – si legge in una nota dell’assessorato – Sulla base di tale presupposto normativo, nel Programma FSE+ 21/27 della Regione Sardegna, è stato selezionato anche l’obiettivo specifico K (ESO4.11), prevedendo azioni specifiche in favore del contrasto della povertà sanitaria, tra le quali “Misure per potenziare e qualificare la rete dei servizi sociali, sanitari, socio-sanitari dei soggetti vulnerabili”. Pertanto, la misura promossa dall’Assessore del Lavoro Desire’ Manca relativa ai bonus sanitari rientra pienamente nel quadro programmatorio tanto del FSE+, quanto del PR FSE+ 21/27″.
“Nelle more della riorganizzazione del sistema sanitario pubblico, questa misura ha lo scopo di rendere più equo l’accesso ai servizi sanitari alle fasce della popolazione in condizioni di vulnerabilità socio-economica attraverso l’utilizzo di fondi europei ad hoc”, conclude la nota. (ANSA).