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Assemini, trasportatore in ginocchio: “Furgone rubato e distrutto, ora non posso più lavorare”

Il mezzo col quale Nicola Airi portava il pane a casa non esiste più. È stato smontato e dato alle fiamme nelle campagne. Aperta una raccolta fondi per aiutare il proprietario
Chiara Sulis

Un furgone distrutto e una gara di solidarietà per aiutare il proprietario: è partita su Gofound me e in poche ore ha già raccolto oltre 5 mila e 400 euro, con oltre 130 donazioni che aumentano rapidamente. L’ha organizzata Serena Soddu, ad Assemini, dopo che il furgone di Nicola Airi, il suo fidanzato, è stato rubato, saccheggiato e incendiato. La carcassa è stata abbandonata in campagna, nella strada tra Decimomannu e Vallermosa.

Nicola Airi dal 2011 ha aperto una piccola ditta individuale di trasporti e da 4 anni collabora con il Centro Cash, l’ingrosso alle porte di Cagliari. Quel furgone gli permetteva di saldare un vecchio finanziamento: “L’ultima rata del mezzo l’ho pagata una settimana prima del furto, ne mancava una per poterlo riscattare definitivamente. Ora dovrò chiudere la partita Iva, trovare un’altra auto e un nuovo lavoro”.

Tre giorni fa i due ragazzi scrivevano un post su Facebook per chiedere aiuto a chiunque potesse aver visto qualcosa e li aiutasse a trovare il mezzo, un Fiat Ducato, rubato ad Assemini, in via Sannio, il 17 febbraio intorno alle 23:30, in sosta davanti alla casa del proprietario. Ma ieri il triste epilogo: il mezzo è stato ritrovato carbonizzato nelle campagne di Decimomannu, ma prima è stato saccheggiato. Via tutte le parti più preziose: motore, frigorifero, sportelli, sedili, cerchi e gomme, eccetera. Nei commenti sui social network, insieme alla tanta solidarietà che ha ricevuto Nicola Airi, emerge anche la preoccupazione per un allarme sicurezza nella cittadina e in quelle limitrofe: “È ormai chiaro che c’è una banda organizzata che opera nella zona e che sistematicamente ruba, poi cannibalizza il mezzo preso d’occhio e infine lo incendia. Spero solo che le forze dell’ordine stiano monitorando il fenomeno e che presto intervengano”, scrive un utente.

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