“Un noto giornalista d’inchiesta, sedicente romanziere, ha iscritto ‘Desulo e Sassari’ nel registro degli indagati sui social per la rapina ai portavalori di qualche giorno fa, in provincia di Livorno. L’accusa è affidata ad alcuni video, postati sui social più noti. Attendiamo di conoscere gli elementi d’indagine a carico. Poi proveremo a difenderci”. Inizia così lo sfogo-replica via Facebook del sindaco di Desulo, Gian Cristian Melis, contro Roberto Saviano (QUI quello che ha detto, pubblicamente, lo scrittore e giornalista napoletano). “Spiace che si voglia fare sensazione e cronaca sociale con malcelata base razzista basandosi su una presunta inflessione dialettale che sarebbe una prova di colpevolezza per i sardi, in specie per desulesi e sassaresi. Assisto da tempo, quasi rassegnato, alla deriva che sta imperversando sui social. Dove le illazioni diventano elementi d’accusa, il sospetto una prova su cui costruire una gogna mediatica per processare migliaia di persone perfettamente oneste. E soprattutto penalmente innocenti”.
“Sto imparando a mie spese che non conta ciò che si è ma ciò che altri pensano di te. O, ancora peggio, ciò di cui ti si accusa davanti alla corte riunita sui social. È una brutta deriva. E se coinvolge anche certa classe intellettuale e politica allora diventa allarmante”.