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Aggressioni e violenze contro il personale delle carceri: “Per detenuti psichiatrici servono strutture protette”

“No alla riapertura del supercarcere dell’Asinara” per i detenuti “facinorosi”: il frido di protesta arriva da Maria Grazia Caligaris di Socialismo Diritti e Riforme in merito alla richiesta del segretario nazionale Sappe Donato Capece
La Redazione

“No alla riapertura del carcere dell’Asinara, sì invece a strutture protette per detenuti psichiatrici”, il grido di protesta arriva da Maria Grazie Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme Odv, in merito alla richiesta da parte del segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, della riapertura del supercarcere dell’isola a nord della Sardegna, per “detenuti facinorosi”.

“Buona parte delle problematiche degli Istituti Penitenziari, con specifico riferimento agli atti di intolleranza e di violenza contro il personale (Agenti, Medici Funzionari) derivano anche da una costante depauperazione dei servizi territoriali per le persone e le famiglie e dei Centri di Salute Mentale con evidenti conseguenze”, osserva Caligaris. Che aggiunge come siano necessarie strutture protette e un numero adeguato di Rems con personale qualificato. “Chi ha e manifesta gravi disturbi comportamentali mettendo a rischio la sua vita e quella altrui non può restare isolato dentro una cella sguarnita pensando che in questo modo possa “rinsavire” e modificare il suo comportamento. Men che meno sarebbe utile trasferirlo all’Asinara, un’isola che con fatica sta realizzando il suo Parco”.

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