Tra lavori lasciati a metà, riscontri dei vigili del fuoco molto preoccupanti e una valanga di soldi che servirebbero per tappare tutte le falle, l’unica certezza è che regna l’incertezza sul futuro dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Ascoltato dalla commissione regionale Sanità, il direttore generale dell’Asl 8 Marcello Tidore ha detto chiaramente che “servono 16 milioni e lavori da fare entro un anno”, in caso contrario i sigilli a tutti i padiglioni e al pronto soccorso sono, praticamente, roba già fatta. Ma a distanza di poche ore dalle parole del numero uno dell’Azienda sanitaria locale che serve principalmente il capoluogo sardo, arriva la dura replica, con tanto di attacco, dell’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi: “Marcello Tidore ha parlato oggi da politico esprimendo giudizi di merito sull’intervento legislativo in discussione e producendosi in suggestive quanto inesatte speculazioni relative alle finalità della riforma che ha come intento dichiarato quello di rifunzionalizzare il sistema sanitario regionale non certo accentrando ma distribuendo risorse e mission fra ospedali e territorio. Quello che, da direttore generale dell’assessorato alla Sanità sotto il Governo Solinas, avrebbe dovuto fare insieme alla sua parte politica e che non ha fatto. La situazione attuale del Santissima Trinità è infatti responsabilità di chi ha guidato la Asl 8 sotto Solinas e prima ancora guidava l’assessorato da direttore generale”. Due “schiaffoni” tirati contro Tidore e l’ex presidente regionale, in parole semplici.
Bartolazzi rincara: “Il dottor Tidore oggi è chiamato a rispondere delle gravi carenze riscontrate presso il presidio Santissima Trinità di Cagliari in seguito ad un’ispezione a campione prodotta dai vigili del fuoco. E per questo cita in maniera incongrua alcune note inviategli dalla direzione generale della Sanità in pieno corso di riattribuzione dei centri di costo in seguito allo scorporo dell’Ats: fase risolta in soli quattro mesi di esercizio della Giunta Todde, dopo anni di stallo”. Resta, sullo sfondo, comunque, il futuro a tinte grigie dell’ospedale di Is Mirrionis.
