“In qualità di difensore della famiglia della vittima, pur nel rispetto della costituzionale “presunzione di innocenza”, non posso che concordare e plaudire alla prudenziale richiesta del Procuratore Generale”.
Così Gianfrancesco Piscitelli commenta la richiesta del procuratore generale della Corte di Cassazione che sposa il pronunciamento del tribunale del Riesame di Cagliari che ha negato i domiciliari a Igor Sollai, l’uomo in carcere dallo scorso luglio con l’accusa di aver ucciso Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate scomparsa lo scorso 10 maggio e ritrovata priva di vita in un borsone nelle campagne della zona dell’ex Orientale Sarda. Sollai si è sempre dichiarato innocente. Lunedì la decisione della Cassazione
Le indagini e gli accertamenti vanno costantemente avanti, sui cellulari e tutti gli elementi utili alle indagini, coperte dal massimo riserbo istruttorio. Due mesi fa il sopralluogo effettuato nella casa della coppia di San Sperate. Ora la nuova scoperta degli investigatori: attraverso il codice a barre, le piante e i vasi ritrovati nelle campagne, dove è stato scoperto il borsone con il corpo di Francesca, sarebbero stati acquistati a Elmas lo scorso maggio e pagati con la carta di credito di Sollai.