āMentre il Consiglio Regionale discute del futuro energetico della Sardegna e di come pianificare il suo territorio con il ddl 45 sulle aree idonee e sulla transizione ecologica, alcune grandi societĆ energetiche – che hanno interessi in Sardegna per la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici – hanno inviato lettere minatorie in cui diffidano la nostra assemblea legislativa a votare su questo nostro provvedimentoā. CosƬ in un post su facebook la governatrice Alessandra Todde.
āUn fatto molto grave e un precedente pericoloso perchĆ© vorrebbe sovvertire lāordine costituzionaleā, aggiunge, ānon si ĆØ mai visto un privato, che persegue finalitĆ di lucro, invitare un’assemblea legislativa democraticamente eletta e un governo regionale, nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dello Statuto, a non discutere di una legge.
Noi perseguiamo il solo interesse pubblico e fino a quando saremo al governo della Sardegna non permetteremo a nessuno di minacciare, mettere veti o porre condizioni sulla pelle dei sardi.
Le diffide arrivano da Sardegna Green Energy e da RWE Renewables Italia. Quest'ultima aveva impugnato al Consiglio di Stato il decreto del Mase sulla transizione energetica e diffida il Consiglio regionale ad attendere il pronunciamento prima di approvare il disegno di legge di recepimento.
La notizia della diffisa ĆØ stata data dal presidente del consiglio Piero Comandini. "Cari colleghi, prima di iniziare i lavori di discussione sul ddl 45 sulle aree idonee intendo informare l'Aula che ieri sera e stamattina sono arrivate a questa Presidenza due diffide da parte di societĆ che hanno interessi in Sardegna per la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici, che diffidano questa Assemblea legislativa democraticamente eletta e nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dello Statuto, dal voto su questo provvedimento. Io rigetto con forzaā, ha dichiarato, āa nome vostro prima che mio, queste diffide che tendono a minare la libertĆ del Consiglio regionale nel pieno delle proprie funzioni - ha chiarito -. Ognuno può avere idee diverse in quest'Aula e fuori di quest'Aula, però fino a quando io sarò presidente, fino a quando ci sarĆ questa Costituzione, questo Statuto Sardo, nessuno si può permettere di minacciare, porre condizioni, che costituiscono elemento di disturbo nel momento in cui si sta ragionando su una delle leggi più importanti, che ĆØ quella della transizione energetica, della tutela ambientale e del nostro patrimonio della Sardegna".
"A nome vostro, io rigetto e dichiaro irricevibile queste diffide - ha insistito Comandini -, questo modo di condizionare la discussione importante che si avrĆ in quest'Aula. Quindi invito e ringrazio i capigruppo, partendo dai capigruppo di minoranza, che hanno espresso solidarietĆ a quelli di maggioranza".