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L'area archeologica già scavata sotto il Bastione L'area archeologica già scavata sotto il Bastione

Cagliari, nuova scoperta archeologica: trovata una cavità sotto la scala del Bastione

Via ai lavori. Potrebbe trattarsi di una seconda cisterna punica
Ennio Neri

Cagliari, ritrovamento archeologico al Bastione: via alle indagini. E’ un’altra cisterna punica?

I lavori di restauro e valorizzazione del Bastione di San Remy e Santa Caterina portano alla luce una scoperta di grande interesse storico e archeologico. Il Comune di Cagliari, con il supporto della Soprintendenza ABAP, ha avviato una variante progettuale che ha aperto scenari inattesi sotto la storica scala tra il bastione di Santa Caterina e il Palazzo Boyl.

La variante progettuale e il nulla osta

L’11 luglio 2025, il Comune ha ottenuto il nulla osta della Soprintendenza per modificare la configurazione della scala. Il progetto punta a realizzare un pianerottolo di sosta più sicuro e confortevole per le persone in attesa di accedere al varco superiore degli scavi di Santa Caterina. Gli operatori hanno rimodellato la parte sommitale della scala spostando due alzate in posizione leggermente arretrata. Questa scelta ha permesso di ampliare l’area di sosta e di allineare la quota del varco esterno con il piano interno dello scavo.

I rinvenimenti durante i lavori

Durante le demolizioni, svolte sotto sorveglianza archeologica, gli addetti hanno rimosso i basoli della scala e hanno individuato strutture murarie orientate ortogonalmente rispetto alle alzate. Sul lato adiacente al palazzo Boyl è emersa anche una volta in mattoni, costruita con tecniche simili alle voltine laterizie attribuite a Gaetano Cima, già note per la protezione dell’ipogeo del bastione.

Per chiarire la natura della struttura, i tecnici hanno eseguito una lettura radar non invasiva. Le analisi hanno confermato l’estensione continua della volta lungo tutta la scala. Dopo il confronto con la Sapab, gli operatori hanno praticato un piccolo foro esplorativo che ha rivelato la presenza di un vuoto sottostante, seguito da terreno sciolto.

La cavità e le ipotesi storiche

La rimozione controllata della volta ha mostrato una cavità regolare scavata nella roccia, colma di materiale terroso asciutto. Gli archeologi hanno avviato uno scavo stratigrafico che ha fatto emergere una parete intonacata con una sagoma inclinata, simile al collo di una cisterna a fiasco. La muratura interna sul lato del palazzo Boyl potrebbe collegarsi alle fondazioni dell’edificio. Questa configurazione suggerisce una possibile connessione con la vicina struttura ipogeica del bastione di Santa Caterina.

Il progetto di indagine e valorizzazione

Il progetto ora prevede una serie di interventi mirati: smontaggio e recupero dei basoli, eliminazione degli strati cementizi, coperture provvisorie, scavo archeologico completo, documentazione grafica e fotografica, oltre alle valutazioni sulla sicurezza statica. Il Comune destina all’intervento risorse per 365 mila euro, con una durata stimata di 180 giorni lavorativi.

L’obiettivo finale resta chiaro: comprendere la funzione della cavità, garantire la sicurezza del sito e valorizzare un patrimonio che continua a raccontare la storia millenaria di Cagliari.

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