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Terremoto sulla sanità sarda targata Todde, la Corte costituzionale boccia il commissariamento delle Asl

Uno stop pesante sulla partita politica sanitaria targata M5S, di cui ora Todde è la guida dopo avere silurato Armando Bartolazzi
Paolo Rapeanu

La Corte Costituzionale boccia la legge sulla riorganizzazione del sistema sanitario in Sardegna

I giudici bocciano la legge sulla riorganizzazione del sistema sanitario in Sardegna e blocca il commissariamento delle aziende sanitarie.

Ko l’atto della Giunta guidata da Alessandra Todde. 

La Corte ha depositato la sentenza numero 198/2025, dichiarando incostituzionali gli articoli 6 e 14 della legge regionale Sardegna numero 8 del 2025.

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Terremoto sulla sanità sarda

Nel merito, la censura riguarda innanzitutto l’articolo 6.

Il termine di 60 giorni previsto per consentire al nuovo direttore generale di “confermare o sostituire” il direttore amministrativo, quello sanitario e il direttore dei servizi socio-sanitari viene ritenuto incostituzionale perché in contrasto con l’articolo 97 della Costituzione.

Questa previsione, infatti, attribuisce al direttore generale appena insediato un potere ampiamente discrezionale di far cessare incarichi ancora in corso.

Viene invece integralmente cassato l’articolo 14.

Il commissariamento straordinario di tutte le aziende sanitarie, ospedaliere e ospedaliero-universitarie della Sardegna, insieme alla decadenza automatica dei direttori generali in carica, viola l’articolo 117, comma 3, della Costituzione in materia di tutela della salute.

La norma regionale estende in modo illegittimo il meccanismo della decadenza automatica dei vertici, entrando in conflitto con quanto stabilito dal decreto legislativo 171 del 2016, che non contempla questa ipotesi.

La legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario era finita nel mirino del Governo già lo scorso aprile.

vertici, entrando in conflitto con quanto stabilito dal decreto legislativo 171 del 2016, che non contempla questa ipotesi.

La legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario era finita nel mirino del Governo già lo scorso aprile.

L’impugnazione aveva messo in evidenza proprio la previsione della

L’impugnazione aveva messo in evidenza proprio la previsione della “decadenza automatica” dei vertici delle aziende sanitarie, configurata come una forma di spoils system ritenuta incompatibile.

Sul piano politico, la riforma aveva inoltre aperto una frattura all’interno della coalizione di campo largo che sostiene la presidente Todde.

Il Partito Democratico aveva scelto di non partecipare all’approvazione delle nomine dei commissari, manifestando una netta contrarietà e denunciando carenze giuridiche e tecniche nel testo legislativo.

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