Il Tribunale ha pronunciato una sentenza che segna un passaggio rilevante in una vicenda delicata che riguarda molestie in caserma. Come riporta L’Unione Sarda, oggi in edicola, la giudice per l’udienza preliminare Claudia Sechi ha inflitto un anno e mezzo di reclusione, con pena sospesa, a Pasquale Smeraldo, 53 anni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Decimomannu. La qualificazione del fatto come violenza sessuale di lieve entità ha inciso sulla determinazione della pena.
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Le accuse al centro del processo
Il procedimento ha preso forma dalle denunce presentate da due donne che si erano rivolte alla caserma per chiedere aiuto. Secondo l’impianto accusatorio, il sottufficiale avrebbe sfruttato il proprio ruolo istituzionale per avvicinare le due giovani e rivolgere loro attenzioni indesiderate. Il processo si è svolto con rito abbreviato e ha consentito al giudice di valutare rapidamente gli elementi raccolti durante le indagini.
Il primo episodio denunciato
La prima denuncia risale al 3 giugno 2024. Una donna si era recata in caserma per segnalare un atto intimidatorio ai danni della propria auto. Dopo la raccolta della querela, il comandante avrebbe assunto un comportamento inappropriato, avvicinandosi fisicamente alla giovane e tentando un contatto che lei non aveva richiesto. Nei giorni successivi, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe insistito, invitandola nel proprio alloggio di servizio e cercando un ulteriore approccio.
Il secondo racconto
Un’altra donna ha riferito un episodio analogo avvenuto nel settembre 2023. In quell’occasione, l’ex comandante avrebbe raggiunto l’abitazione della donna presentandosi come collega. Dopo un incontro inizialmente cordiale, l’uomo avrebbe oltrepassato i limiti, provocando la reazione immediata della padrona di casa, che lo avrebbe allontanato.
Il ruolo della magistratura
Il sostituto procuratore Gilberto Ganassi ha sostenuto l’accusa di violenza sessuale continuata, mentre gli avvocati Luca Pennisi e Marco Lisu hanno assistito le parti civili. Nel frattempo, l’amministrazione ha disposto il trasferimento del militare ad altra sede.
La sentenza potrà ora affrontare il vaglio di un eventuale appello, dopo il deposito delle motivazioni.