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Cagliari, degrado alla piscina Acquasport: “Struttura datata ma ben attrezzata per il nuoto”

Dopo l’elenco di criticità e problemi snocciolato dai gestori, ecco la voce dei frequentatori dell’impianto: “Ci sono realtà ben peggiori”
La Redazione

Piscina Acquasport di Cagliari, la voce degli utenti: “Struttura datata, ma lontana dal quadro grave descritto dai gestori”

LA pubblicazione, il primo dicembre, dell'articolo sulle condizioni della piscina Acquasport ha acceso un vivace dibattito sui social.

Spesso sfociato in toni che alcuni utenti giudicano eccessivi e potenzialmente lesivi per l’immagine della società sportiva.

A prendere posizione è uno storico iscritto, padre di due giovani nuotatori agonisti, che da oltre dodici anni frequenta gli impianti Acquasport. L’utente ricorda come per anni la società abbia gestito anche la piscina di Assemini, “fiore all’occhiello dell’hinterland”, chiusa ormai da tre anni.

Piscina di Cagliari: "Ben attrezzata rispetto a tante altre strutture"

Da allora, atleti e famiglie sono stati redistribuiti tra gli impianti di Cagliari e Capoterra, con inevitabili cambiamenti: «È innegabile che la differenza si sia sentita, soprattutto a Cagliari.

L’impianto è datato, la vasca è profonda circa 4,5 metri, a volte l’acqua non è caldissima, ci sono spifferi e qualche problema alle docce. Ma la situazione non è così drammatica come viene descritta, specialmente sui social dopo la pubblicazione dell’articolo». Secondo il genitore, la piscina resta agibile, rispetta i requisiti di legge ed è “abbastanza pulita, soprattutto adatta all’attività natatoria”. A

suo dire molte criticità sono note agli utenti stessi, che frequentano l’impianto quasi quotidianamente e sono i primi a segnalare eventuali disservizi. Ma, aggiunge, «conosciamo anche l’impegno quotidiano della società e dei dipendenti: allenatori, istruttori, segreteria e manutenzione.

C’è sempre stata massima disponibilità». Sul tema interviene anche con una riflessione più ampia: le difficoltà di Acquasport non sarebbero un caso isolato. «Mi chiedo se gli altri impianti sportivi comunali siano davvero in condizioni molto diverse: temo di no. In Sardegna manca una vera cultura dell’acqua, e lo stato delle piscine dell’Isola — molte vecchie, alcune chiuse, quasi tutte con problemi strutturali — ne è la dimostrazione».

Esistono anche esempi virtuosi, come la moderna piscina Acquasport di Capoterra, definita “un modello di buona gestione”, ma secondo l’utente si tratterebbe di eccezioni, spesso legate al privato.

Da qui l’invito a un confronto strutturale: «Regione, Comuni, FIN Sardegna e gestori devono sedersi a un tavolo permanente: è l’unico modo per rendere gli impianti funzionali, moderni e accessibili a tutti. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità».

L’appello finale è rivolto anche alla stampa: «Vi invito, se lo ritenete opportuno, a farvi portavoce di questo problema più ampio, che riguarda non solo il nuoto ma lo sport in generale».

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