I soldi non bastano davvero più, anche a Cagliari prezzi folli e nuovi poveri: 800 euro a testa finiscono dopo due settimane
Sos povertà a Cagliari, prezzi folli e nuovi poveri. Disperati in aumento e, per sgombrare subito il campo da qualunque equivoco, il Comune non ha “colpe”. Anzi, ha il merito di avere aperto le porte dell’assessorato più “rognoso”, quello delle Politiche Sociali: “In un anno e mezzo ho incontrato 3200 cittadini, ognuno col suo personale problema”, spiega l’assessora Anna Puddu. Le chat sul suo smartphone fissate in alto sono quelle “sociali”, filo diretto con le associazioni che si occupano di togliere dalla strada i senzatetto per offrirgli un tetto sicuro o i tanti “disperati” che ogni giorno faticano a mettere insieme pranzo e cena
“I beni primari costano di più, con 800 euro non si arriva a fine mese”, afferma la Puddu. Perchè proprio questa cifra? Perchè è la pensione media di un cagliaritano o cagliaritana: “In tanti non possono farsi una spesa dignitosa, servono quindi contributi o sostegni”. L’assessora ha ricevuto segnalazioni, ancora, nel 2025, di persone con i capelli bianchi che frugano nei cassonetti (quelli dei vestiti e quelli, più piccoli, in ghisa, sparsi per la città) alla ricerca di qualche capo o di cibo: “Sì, a causa di diverse resistenze non riescono a rivolgersi ai servizi e hanno una pensione che non consente di vivere in modo accettabile”.
Intanto, almeno per il Natale 2025 qualche sorriso tra spese, pasti, pranzi e eventi in vari quartieri, imbastiti dal Comune e dalle tante associazioni no profit e benefiche che operano nel capoluogo sardo (QUI la notizia).