Cagliari, cortei violenti e azioni di devastazione: 36 indagati
Sospettati di aver animato in tutta la Sardegna cortei e presidi ā alcuni mai comunicati alle forze dellāordine ā nel pieno delle campagne antimilitariste e anti-carcerarie dal 2020 al maggio scorso.
In quelle occasioni avrebbero organizzato scontri, lanci di bombe carta, raid vandalici e blocchi a eventi politici.
36 persone si sono viste recapitare dalla Digos di Cagliari lāavviso di chiusura delle indagini, epilogo di una vasta inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo
Sospetti su un presunto sodalizio anarchico-insurrezionalista, radicato nel capoluogo ma operativo sullāintero territorio regionale.
Per dieci di loro, ritenuti promotori e vertici del gruppo, la contestazione più pesante è quella di associazione con finalità di terrorismo.
Gli altri capi dāimputazione spaziano dal danneggiamento alla resistenza a pubblico ufficiale, dallāistigazione a delinquere alle manifestazioni non autorizzate, fino agli atti contro i diritti politici, alle lesioni, agli imbrattamenti e allāoccupazione abusiva di immobili.
Lāoperazione, ribattezzata āMaistraliā come il vento che batte lāisola, fotografa una lunga scia di episodi ritenuti particolarmente gravi.
Infiltrazioni nelle aree delle basi militari, murales e scritte su edifici pubblici, lāattentato incendiario contro il Comando militare dellāEsercito in via Torino a Cagliari e il danneggiamento del gazebo della Lega in piazza Garibaldi.
Fino al lancio di bombe carta durante il corteo āPropalā del maggio scorso in piazza Matteotti. Per i dieci presunti organizzatori lāaccusa si allarga anche alla propaganda.
La Procura contesta infatti unāattivitĆ sistematica di diffusione e proselitismo in chiave sovversiva, veicolata tramite blog come āMaistraliā e la piattaforma social āNishunu est soluā.
A disposizione del gruppo ci sarebbe stata anche lāāOfficina Autogestita Kastedduā, considerata base logistica e luogo di riunioni. Durante una perquisizione, gli investigatori avrebbero trovato bombe carta e striscioni rinforzati.
Lāindagine ĆØ stata condotta dallāallora dirigente della Digos Antonio Nicolli e coordinata dal responsabile della sezione antiterrorismo della Digos, Fabio Formato.