Osservazioni decisamente serie, quelle mosse sui social da Matteo Sestu sul rione di Sant’Elia a Cagliari, destinate a creare scompiglio
Ha visitato le case di palazzo Bodano e incontrato alcuni residenti. Per arrivare sin lƬ, Matteo Sestu, amministratore unico di Area, ha sicuramente visto le “piscine di fango” in piazze che attendono ancora di essere battezzate, crepe nei palazzoni e cumuli di spazzatura ammassata. Il tour ĆØ durato abbastanza, ha potuto incontrare alcuni residenti di palazzo Bodano e li ha definiti “persone perbene, sono costrette a farsi fino a otto rampe di scale a piedi. L’ascensore da sette anni ĆØ fermo perchĆ© non si riescono a raccogliere le quote condominiali”.
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Matteo Sestu, più che tour, definisce "sopralluogo" quello effettuato a Sant'Elia. E, a un paio di giorni di distanza scrive, pubblicamente, sul suo profilo Facebook, qualcosa che è più che una riflessione o un riassunto. Meglio, suona come una descrizione del rione. Che, detto sinceramente, non ne esce totalmente bene.
"La settimana scorsa ho incontrato alcuni inquilini di Palazzo Bodano, Quartiere Sant'Elia a Cagliari. Persone perbene, sono costrette a farsi fino a otto rampe di scale a piedi. L'ascensore da sette anni è fermo perché non si riescono a raccogliere le quote condominiali. L'altro giorno siamo andati a fare un sopralluogo. Il contesto, come si può immaginare, è complesso. Ci sono questioni di natura edilizia, ma soprattutto di natura sociale e di ordine pubblico, difficili da risolvere. Area interverrà nel quartiere di Sant'Elia con un recupero delle facciate esterne e degli interni, insieme al Comune di Cagliari che invece sistemerà le aree cortilizie. Con l'obbiettivo di restituire dignità ".