A Cagliari è guerra totale, ormai, sul Capodanno che inaugurerà il 2026. A differenza di Alghero, Olbia e altre grandi città sarde, nessun nome “di fuoco” per Cagliari. Zero big, in pole c’è Diodato (e sarà lui, alla fine,a calcare il palco principale la notte di San Silvestro. La maggioranza che sostiene Massimo Zedda sindaco punta sugli eventi diffusi. E il centrodestra non ci sta.
“Capodanno e Cagliari: chi spende meno spreca di più. Può sembrare un paradosso ma sui grandi eventi o si individuano risorse che diano la capacità di attrarre grandi nomi oppure si sprecano anche le poche risorse di cui si dispone”, tuona Roberto Mura, consigliere comunale di Alleanza Sardegna.
"Il Capodanno dell'anno scorso a Cagliari è stato molto significativo: la gran parte dei cagliaritani sono andati in altri comuni per ascoltare il concerto e l'evento più riuscito a Cagliari non è stato quello col cantante proposto dall'Amministrazione ma bensì l'evento organizzato al Bastione con deejay set e musica popolare.
Perché Zedda è contro il Capodanno? I dati dimostrano che un investimento su questo evento porta opportunità di lavoro per le attività produttive.
Occorre scommettere sulla città e sulla sua capacità attrattiva invece si vola basso senza avere una prospettiva di crescita reale".