Calamosca a Cagliari tra rifiuti e divieti: la denuncia dei cittadini contro lo stato della collina e le nuove restrizioni
“Questo ĆØ lo scempio al quale si assiste salendo nella strada che porta al faro di Calamosca”, ĆØ lāamaro commento di un cittadino che, con alcune foto scattate nei giorni scorsi, ha denunciato sui social lo stato di degrado in cui versa una delle zone più suggestive della cittĆ .
Rifiuti a Calamosca, una delle perle naturali di Cagliari
Rifiuti abbandonati, vegetazione incolta e segni di incuria lungo il percorso che conduce al faro: uno scenario che, secondo molti, non rende giustizia a unāarea dal grande valore paesaggistico e turistico. Ma alla polemica ambientale si aggiunge un nuovo motivo di tensione. Solo pochi giorni fa, la Regione ha deliberato il divieto definitivo di salita in bicicletta sia verso il fortino di SantāIgnazio che sulla Sella del Diavolo, due mete amate dagli sportivi e dagli appassionati di escursioni.
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Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti: se da un lato lāamministrazione motiva la misura con esigenze di sicurezza e tutela ambientale, dallāaltro molti cittadini la considerano lāennesima dimostrazione di un approccio restrittivo e poco attento alla valorizzazione del territorio.
"Qualche giorno fa la Giunta regionale si ĆØ impegnata a proibire definitivamente la salita in bici sia al fortino di Sant'Ignazio che sulla Sella del Diavolo. Vista la situazione generale della nostra cittĆ , credo sia veramente difficile fare peggio dell'amministrazione attuale".
Sono quindi "amare", le sensazioni provate dal cittadino autore della segnalazione, che esprime un sentimento di frustrazione condiviso da molti frequentatori della zona. Intanto, mentre sui social cresce lāindignazione, resta aperta la questione del decoro urbano e della gestione degli spazi naturalistici che circondano il capoluogo.
Calamosca, il faro e la Sella del Diavolo rappresentano un patrimonio ambientale unico: ma senza interventi concreti di manutenzione, pulizia e regolamentazione equilibrata, rischiano di trasformarsi da simboli di bellezza a luoghi di abbandono e polemica.