Sicurezza a Cagliari: la sfida di Zedda è la zona rossa alla Marina
Non ha fatto in tempo a godersi i complimenti per la zona rossa in piazze del Carmine che ora deve fare i conti con l’emergenza alla Marina. Il sindaco Massimo Zedda, insieme al Prefetto, ha avviato un piano concreto per restituire sicurezza e ordine al centro urbano. Dopo mesi di tensioni e segnalazioni, piazza del Carmine e via Sassari hanno trovato una nuova stabilità grazie all’istituzione della zona rossa, un provvedimento concordato tra Comune e Prefettura che limita la permanenza di soggetti pregiudicati e potenzia la presenza delle forze dell’ordine.
Piazza del Carmine serena
Il risultato non si è fatto attendere: l’area, un tempo teatro di risse, bivacchi e spaccio, oggi mostra un volto più sereno. La presenza costante delle pattuglie e il coordinamento tra polizia, carabinieri e polizia locale hanno riportato tranquillità tra residenti e commercianti. “Non servono slogan ma azioni condivise – ha spiegato Zedda in più occasioni – la sicurezza nasce dal lavoro quotidiano e dal rispetto delle regole.”
Marina e piazza Yenne
Ora però la sfida si sposta a pochi passi, nel quartiere Marina, dove ieri sera un quindicenne ha accoltellato un coetaneo in via Sicilia, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi. L’episodio ha riportato l’attenzione sulla necessità di un piano di prevenzione specifico per le aree della movida, dove la violenza giovanile e il consumo di alcol creano situazioni sempre più difficili da gestire. Marina e anche zone limitrofe, perché, sempre qualche giorno fa, un ragazzino è stato minacciato con un machete in piazza Yenne e rapinato.
Zedda ha annunciato un confronto immediato con il Prefetto per estendere anche alla Marina misure analoghe a quelle già sperimentate in piazza del Carmine. La logica resta la stessa: controllo del territorio, presenza visibile delle forze dell’ordine e collaborazione tra istituzioni.
L’obiettivo è chiaro: una Cagliari sicura, vivibile e unita, dove la legalità torni a essere un valore condiviso e non un’emergenza da rincorrere.
