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Cagliari, ritrova l’auto rubata dai ladri: “Ridatemi il pc coi ricordi di tutta la mia vita”

Francesco Todde, fisioterapista 54enne, si rivolge ai malviventi attraverso Cagliari News: “Posso aiutarvi se siete in difficoltĆ , ma fatemi riavere il computer”
Paolo Rapeanu

Macchina rubata e ritrovata a Cagliari, all’appello manca solo un vecchio computer portatile: “Dentro c’ĆØ tutta la mia vita”

C’è una Cagliari paralizzata dai cantieri, una cittĆ  arrabbiata, impaziente, soffocata da disagi e polemiche. Ma c’è anche un’altra Cagliari, più silenziosa, fatta di persone che nonostante tutto continuano a credere nella forza dell’umanitĆ , nel valore del perdono e nel potere della parola. ƈ questa la Cagliari che emerge dall’appello fatto da Francesco Todde, fisioterapista 54enne, derubato pochi giorni fa dell’auto, dei soldi, dei documenti, di un computer e – soprattutto – di qualcosa che non ha prezzo: le memorie della sua famiglia.

La macchina, dopo varie peripezie, l'ha ritrovata: "L'avevano portata a Elmas per cercare di smontarla, non ci sono riusciti e l'hanno lasciata nel rione cagliaritano di Sant'Elia. Ho recuperato giĆ  i documenti", spiega a Cagliari News il dottore. Che lancia un unico appello, senza utilizzare toni alti o "arrabbiati" che, in casi simili, sarebbero decisamente comprensibili.

Il buon cuore del medico: "Non cerco vendetta o litigi, solo il mio caro e vecchio pc"

Non cerca vendetta, non punta il dito. Piuttosto, racconta. Racconta la sua vita, le sue radici, l’orgoglio di essere figlio di minatori che hanno sempre lavorato onestamente. Racconta di come nulla di materiale possa davvero abbatterlo: ā€œOgni cosa rubata non può crearmi nessun problema, perchĆ© so lavorare e ricostruireā€. Ma tra tutto ciò che mi ĆØ stato portato via, c’è qualcosa che brucia più di ogni altra cosa: le fotografie della madre scomparsa, i ricordi familiari contenuti in una chiavetta, i documenti universitari. ā€œIl computer non vale nulla – dice – ma lƬ dentro c’erano i miei affetti più preziosiā€.

Non si ferma qui. Francesco Todde racconta chi ĆØ: "Un uomo che lavora ogni giorno, anche 14 ore, che fa beneficenza in silenzio, che ha adottato un bambino, che aiuta canili e associazioni, che distribuisce cibo a chi ha bisogno. ā€œNon ti giudico, non so cosa ti abbia spinto a fare questo. Ma ti chiedo un gesto di luciditĆ : ridammi almeno quelle memorie. Ti sto dando una possibilitĆ ā€.

Un appello che restituisce dignitĆ  a un episodio che avrebbe potuto trasformarsi solo in rabbia o sfogo. Invece diventa testimonianza di resilienza e umanitĆ , in una cittĆ  che ogni giorno lotta tra cantieri, disservizi e difficoltĆ  quotidiane.

La sua voce emerge come una delle poche capaci di rompere il muro dell’indifferenza. E mentre le polemiche sui lavori in via Roma e sui disagi urbani infiammano il dibattito politico, la storia di Todde ci ricorda che esiste un’altra prioritĆ : quella di non perdere la memoria, i legami, la possibilitĆ  di perdonare. ā€œQuesto ĆØ il mio sorriso – conclude – non posto una faccia arrabbiata. Ti sto dando una possibilitĆ ā€. Una frase semplice, che suona come una lezione. E in un momento in cui Cagliari sembra aver smarrito il senso della direzione, forse ĆØ proprio da qui che si può ripartire.

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