Dal Governo doccia freddissima per Portovesme
Ā āDelude apprendere ufficialmente dal ministro Urso che non si potrĆ più produrre zinco nel polo industriale di Portovesme. Dopo i proclami del 27 dicembre scorso, significa che questi nove mesi di attivitĆ non hanno portato ad alcun risultato ma abbiamo solo perso tempo. Inoltre non ci sarebbe alcuna possibilitĆ di incidere sui costi dellāenergia, e questo significa che ĆØ a rischio la ripresa dellāintero comparto produttivo di Portovesmeā. CosƬ lāassessore dellāIndustria Emanuele Cani al termine del tavolo di aggiornamento sulla vertenza relativa alla Portovesme Srl, tenuto oggi al Mimit.
āLāincontro ĆØ stato anche lāoccasione per ribadire che sulle altre vertenze Sulcis non emerge ad oggi alcun elemento di novitĆ , fatta eccezione per lāapprovazione del Dpcm energia", sottolinea Cani.
āRicordiamo al ministro che la Regione ha impegnato cospicue risorse da destinare a Portoveseme, ha riattivato il tavolo propedeutico a risolvere il dragaggio del porto".
āConvocherò nei prossimi giorni un tavolo con le organizzazioni sindacali per fare il punto su una situazione che appare piuttosto complessa e preoccupanteā, annuncia Cani. āNel contempo ā aggiunge ā confermiamo la nostra leale collaborazione con il Governo nel far fronte a tutte le problematiche ancora aperte".
āUn incontro mortificante per i lavoratori della Portovesme che attendevano segnali positiviā. Questo il commento dellāassessora del Lavoro DesirĆØ Manca, intervenuta per chiedere garanzie in merito al mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
āAlla specifica domanda in merito alle azioni che il Governo intende portare avanti per la conservazione dei circa 900 posti di lavoro, il ministro Urso non ha saputo rispondere".
"Sono profondamente rammaricata, dopo dieci mesi di interlocuzioni Regione e lavoratori si aspettavano che le prospettive paventate dal ministro Urso si concretizzassero. Oggi invece apprendiamo che la strada della produzione di zinco e piombo non ĆØ più percorribile. Un clamoroso dietrofront al termine di un incontro totalmente deludenteā.
āPrendo atto con grande preoccupazione che non si ĆØ addivenuti a una soluzione rispetto alla chiusura della linea zinco ā commenta lāassessora dellāAmbiente Rosanna Laconi - ancor più in una fase nella quale la questione delle materie prime ha assunto, a livello comunitario e internazionale, unāimportanza cruciale. Riguardo allāoggetto principale della riunione odierna, ovvero la proposta della Portovesme Srl di realizzare allāinterno dellāarea di stabilimento un impianto per il recupero del litio e di altre materie prime da una miscela di rifiuti denominata Black Mass costituito dai residui delle batterie, seppur prendendo atto della dichiarazione di strategicitĆ del progetto da parte della commissione europea, ho evidenziato alcuni aspetti critici".
La dura presa di posizione della Uil sarda
"Solo mesi e mesi di illusioni: nessun investitore che rilevi gli stabilimenti della Glencore e nemmeno la possibilità di avere un costo dell'energia calmierato come quello degli altri paesi europei. Con questi presupposti si sta condannando il Sulcis alla mancata ripartenza industriale. Si sta mettendo una croce definitiva sulla produzione di zinco e piombo". Così la segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru e il segretario generale della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi.
"Il ministro ha dichiarato che non ci sono compratori o investitori che si possono assumere l'onere della ripartenza della produzione industriale di zinco e piombo ā evidenziano Murru e Loi ā e inoltre ha precisato che queste aziende energivore di produzione primaria non possono avere sconti particolari sui costi dell'energia. Quelli appena trascorsi sono stati quindi dieci mesi di illusioni e di prese in giro".
Uil Sardegna e Uiltec lanciano l'allarme: "In questa situazione sono a rischio i posti di lavoro della Sider Alloys e della Portovesme Srl. Bisogna partire da una visione comune".