Donna uccisa a San Sperate dal marito, il perchè dell’ergastolo svelato tra 3 mesi
Attese per oggi, slittano al 29 dicembre le pubblicazioni delle motivazioni che hanno spinto i giudici di Cagliari a condannare all’ergastolo Igor Sollai, reo confesso del femminicidio della moglie Francesca Deidda. Come spiegano gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, “è possibile chiedere un’ulteriore proroga, per noi ovviamente non ci sono problemi. Stiamo continuando a sentirci col nostro assistito”, attualmente rinchiuso nel carcere di Uta, “e, appena avremo le carte che spiegano il ‘come’ e il ‘perchè’ delle decisioni dei giudici, sarà possibile decidere quali passi compiere”. Francesca Deidda era sparita il 10 maggio da San Sperate e i resti sono stati ritrovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito.
Femminicidio di Francesca Deidda, tutta la tragica vicenda
Il 2 luglio scorso la condanna all’ergastolo per Igor Sollai, con la sentenza pronunciata dai togati della Corte d’Assise d’Appello. Confermate tutte le aggravanti tranne quella per futili motivi, ed è proprio quest’ultimo punto che potrebbe spingere i legali dell’uomo a valutare possibili nuove azioni in favore di Sollai.
Il 42enne aveva inizialmente dichiarato la scomparsa della moglie 43enne e per settimane, stando all’accusa, si sarebbe sostituito a lei rispondendo ai messaggi preoccupati di amici e parenti, arrivando anche a inviare al suo datore di lavoro una email in cui la donna comunicava il suo licenziamento. Solo dopo qualche mese dal ritrovamento del cadavere la confessione: “Sì, ho ucciso io Francesca Deidda”. Poche settimane dopo la condanna all’ergastolo, senza nessuno sconto consistente rispetto a quanto auspicato dagli avvocati dell’uomo.