Protesta a Cagliari contro i 92 detenuti al 41 bis in arrivo a Uta
Il progetto di trasferire 92 detenuti sottoposti al regime speciale del 41 bis nella casa circondariale Ettore Scalas di Uta accende lo scontro politico e sociale in Sardegna. Lāassociazione Liberu ha annunciato un sit-in a Cagliari, previsto sabato 4 ottobre alle 10.30 in viale Buoncammino 9, davanti al Provveditorato Regionale dellāAmministrazione Penitenziaria.
Liberu ha ribadito il suo no a un piano che, se concretizzato, trasformerebbe la Sardegna nel territorio che ospita un quarto di tutti i detenuti italiani sottoposti al 41 bis. āAbbiamo giĆ denunciato i rischi legati a questa scelta ā sottolinea lāassociazione ā condividendo anche le preoccupazioni della Garante regionale dei detenuti. La struttura di Uta non possiede spazi adeguati e soffre per carenze di personale e assistenza medica. Lāarrivo di nuovi detenuti peggiorerebbe una situazione giĆ criticaā.
Le critiche non si limitano agli aspetti logistici. Liberu teme che la presenza di esponenti della criminalitĆ organizzata possa alimentare nuovi radicamenti mafiosi nellāisola, con il rischio di unāinfiltrazione nel tessuto economico-sociale sardo. Un pericolo giĆ segnalato in passato da ex commissari antimafia e da numerose inchieste giornalistiche, soprattutto in alcune aree del nord Sardegna.
Allāiniziativa parteciperĆ anche Irene Testa, Garante regionale dei detenuti, che da mesi solleva dubbi sulla compatibilitĆ del carcere di Uta con lāarrivo dei 92 detenuti.
Sulla vicenda interviene anche la deputata Francesca Ghirra, che ha presentato unāinterrogazione parlamentare al ministro Carlo Nordio. āIl Ministro non ha negato il trasferimento ā spiega ā anzi ha confermato la volontĆ di avviare il nuovo padiglione a Uta. Ma la carenza di 111 unitĆ di personale e un sovraffollamento al 124% rendono questa decisione pericolosa per sicurezza, sanitĆ ed equilibrio sociale del territorioā.
Liberu invita cittadini, associazioni e istituzioni a unirsi nella protesta per chiedere con forza al Governo di fermare un piano che rischia di compromettere la sicurezza della Sardegna e di aggravare problemi giĆ esistenti.