Allagamenti in via Galvani a Cagliari, gli abitanti esasperati: “Gli interventi tampone non bastano più”
I cittadini che vivono tra via Galvani e viale Marconi a Cagliari non ne possono più. Per la centesima volta la zona si è ritrovata sotto l’acqua a causa dei cedimenti della condotta di Abanoa. Le scene si ripetono con una frequenza impressionante: gli operai intervengono più volte alla settimana, ma gli interventi hanno soltanto un carattere palliativo e non risolvono il problema alla radice.
I residenti chiedono con forza: fino a quando dovranno sopportare disagi di questa portata? Ogni allagamento provoca danni alle strade, problemi al traffico e preoccupazioni per chi abita o lavora nell’area. L’acqua invade i marciapiedi, ostacola la viabilità e crea insicurezza per automobilisti e pedoni. Le famiglie della zona si domandano quali costi economici gravi dietro ogni operazione di rattoppo e quanto pesi questa gestione sulla collettività.
Le responsabilità finiscono inevitabilmente sotto la lente di ingrandimento. I cittadini si chiedono se la colpa ricada sui tecnici che effettuano gli interventi o su chi, a livello burocratico e amministrativo, continua a rinviare una soluzione definitiva. La rabbia cresce insieme alla frustrazione, perché chi vive o lavora in quell’area sente di pagare due volte: con i disagi quotidiani e con le tasse che alimentano un sistema inefficiente.
La comunità reclama un progetto strutturale, capace di mettere fine a una vicenda che dura da troppo tempo. Non bastano più riparazioni d’emergenza, servono investimenti seri e un piano chiaro per sostituire la condotta difettosa. Solo così via Galvani e viale Marconi potranno liberarsi dall’incubo degli allagamenti continui e ritrovare la sicurezza che spetta a ogni cittadino.