Cagliari, il futuro dell’Ammiragliato nel Piano del Porto
L’Ammiragliato di viale Colombo rappresenta da oltre un secolo uno dei simboli del rapporto tra la città e il mare. La Marina Militare utilizzò la struttura come sede direzionale e logistica, legata alle funzioni di difesa portuale. Con il progressivo ridimensionamento delle attività marittime militari, l’edificio ha perso parte del suo ruolo originario e oggi si trova al centro di un dibattito sulla sua riconversione. Il consigliere comunale Giuseppe Farris ha infatti proposto con un emendamento di avviare un confronto con il Ministero competente per valutare la dismissione e restituire l’Ammiragliato alla città, integrandolo con le aree urbane limitrofe e con la pineta di Bonaria.
L’area per gli spettacoli
Il tema rientra nelle osservazioni formulate dal Comune di Cagliari sul Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS) dell’Autorità Portuale, adottato lo scorso luglio. C’è già un primo via libera in commissione Urbanistica e manca l’ok del consiglio comunale. L’amministrazione ha espresso parere favorevole ma condizionato, introducendo prescrizioni che toccano diversi punti strategici. Tra questi figurano la spiaggia di Giorgino e il villaggio dei Pescatori, da inserire tra le aree di “interazione tra porto e città”, la ex Centrale di Santa Gilla da destinare a parco ambientale e archeologico. Infine le aree retrostanti i moli Sabaudo e Rinascita da trasformare in un grande parco eventi con una capienza di 30 mila persone.
La commissione Urbanistica
Sul documento è intervenuto Andrea Scano, presidente della commissione Urbanistica, dove ieri è stato presentato il piano dal presidente dell’Autorità di Sistema Bagalà: «Ritengo che il futuro Piano Regolatore del Porto dovrà tenere in maggiore considerazione alcune esigenze della città. L’ampia area tra gli ex Magazzini del sale sino alla pineta di Su Siccu – Bonaria va considerata nei suoi legami profondi con la città, anche in connessione con l’area fieristica. Non può essere ridotta certo a una “area retroportuale” quella zona che deve essere utilizzabile per attività sportive, ricreative o per iniziative culturali. Ugualmente occorre porre grande attenzione a Giorgino e alla ex centrale di Santa Gilla. Sarà necessario prevedere un ponte ciclopedonale e tener conto dei vincoli ambientali e paesaggistici per quanto riguarda Santa Gilla».
. Una importante ipotesi contenuta nel nuovo PUC, aggiunge Scano, «è la realizzazione di un’area grandi eventi nelle aree retrostanti i moli Sabaudo e Rinascita ed è corretto che il Piano del porto ne tenga conto. Auspichiamo che si possa realizzare un’area con destinazione culturale (anche pensando alla vicinanza con il campus universitario) dove sia possibile organizzare anche grandi eventi per decine di migliaia di spettatori. Così come è importante che, almeno per i prossimi anni, il liceo Alberti possa continuare a rimanere dov’è. Questi sono temi attualmente in discussione e ritengo che incontrino la sensibilità dalla Commissione Urbanistica. C’è stata ieri un’audizione in Commissione Urbanistica dell’attuale commissario (e futuro presidente) dell’Autorità portuale, Domenico Bagalà con il quale si è già instaurato un dialogo costruttivo».
Il futuro dell’Ammiragliato e dell’intera area portuale passa quindi attraverso una pianificazione condivisa, capace di bilanciare sviluppo infrastrutturale, tutela ambientale e nuove funzioni urbane al servizio della comunità.