Un avvio da incorniciare, di quelli che restano scolpiti nella memoria dei tifosi: il Cagliari di Fabio Pisacane, anche grazie a Belotti scrive una pagina di storia rossoblù con una partenza sprint in Serie A, da record nell’era dei tre punti. Con la seconda vittoria consecutiva, i sardi salgono a sette punti in quattro partite e, almeno per una notte, si accomodano sul terzo gradino del podio in classifica.
Un risultato che, numeri alla mano, eguaglia le partenze migliori della gloriosa stagione dello scudetto 1969-70 e di quella successiva, quando con due vittorie e un pareggio si raggiunsero sette punti... che oggi sarebbero dieci. In realtà, anche nei campionati 1966-67 e 1968-69 il Cagliari partì forte, ma mai come ora nell’epoca del successo da tre punti: superate le partenze di Ficcadenti (2011-12), Bisoli (2010-11) e Arrigoni (2004-05), tutte ferme a sei punti nelle prime quattro.
Una sorpresa d’estate che profuma di rinascita, anche personale. A guidare la riscossa c’è infatti Andrea Belotti, protagonista assoluto della vittoria esterna a Lecce con una doppietta da centravanti vero: prima un tocco preciso su assist del sorprendente Palestra, poi il rigore procurato e trasformato con freddezza. È la prima vittoria fuori casa della stagione per il Cagliari, ed è firmata dal Gallo — un nome che a Roma suonava familiare, ma che ora risuona in chiave rossoblù.
"Sto bene, sento la fiducia di tutti — ha dichiarato Belotti al termine della gara — ma c'è ancora margine per migliorare, anche a 31 anni". Parole da veterano, umile e consapevole.
Ora l’entusiasmo si mescola con la concentrazione: martedì alla Domus arriva il Frosinone per il debutto in Coppa Italia, poi sabato sarà la volta dell’Inter, in una sfida che potrà dire molto sulle reali ambizioni di questa squadra. Intanto, il Cagliari sogna. E con buone ragioni.