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Cagliari, scontro sulla perizia di morte della coppia di via Ghibli: “È inammissibile”

Luigi Gulisano soffocato e Marisa Dessì strangolata. “Nessun avvelenamento”. Spera la difesa del figlio indagato per duplice omicidio
Paolo Rapeanu

Si procederà giovedì 18 settembre a decidere se la perizia di morte sui coniugi di via Ghibli a Cagliari, stilata dei consulenti nominati dalla gip di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, sia ammissibile.

Secondo la perizia, Luigi Gulisano e Marisa Dessì, trovati morti il 5 dicembre 2024, sarebbero stati uccisi ma non avvelenati.

Lei strangolata e lui soffocato.

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Niente veleno nella perizia di morte dei coniugi di via Ghibli a Cagliari

La relazione dei consulenti esclude l’ipotesi di avvelenamento da nitrito di sodio, inizialmente presa in considerazione dalla Procura, perché le tracce rinvenute risultano troppo basse per causare la morte.

L’indagine, coordinata dalla pm Rossana Allieri, mantiene come principale indiziato il figlio minore della coppia, Claudio Gulisano, in carcere.

Gli investigatori contestano a suo carico i bonifici da 20mila euro transitati quella mattina sul suo conto.

E, anche, la localizzazione del cellulare in via Ghibli nelle ore degli omicidi e l’assenza di un alibi nella fascia oraria critica.

44 anni, unico indagato per omicidio volontario e in carcere, ha chiesto l’inammissibilità della perizia, sostenendo che i consulenti avrebbero usato elementi non inclusi nelle indagini.

La giudice si è riservata la decisione per il 18 settembre. In aula era presente anche l’avvocato Gianluca Aste, che tutela come parte offesa l’altro figlio della coppia.

La Procura di Cagliari sostiene che il movente sia economico.

Claudio Gulisano avrebbe ucciso i genitori per ereditare proprietà in città, utilizzando i proventi per risolvere problemi legati al fallimento di un market donato dal padre al figlio.

Sarebbero stati utili strumenti quali un filmato, alcune testimonianze, il contenuto dei cellulari dei genitori e quanto presente nello smartphone.

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