Urso: “Sì al rilancio industriale del Sulcis”
Urso: “Sì al rilancio industriale del Sulcis”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aperto oggi il tavolo sulle vertenze del Sulcis al Mimit, con l’obiettivo di delineare strategie concrete per il rilancio industriale e occupazionale dell’area. Il Sulcis affronta crisi che si trascinano da anni, ma il ministro ha sottolineato le numerose opportunità legate alle filiere strategiche europee, come le materie prime critiche e il settore della Difesa, comparti in forte crescita.
Urso ha richiamato l’attenzione sulla necessità di responsabilità, pragmatismo e collaborazione tra tutte le parti coinvolte: istituzioni, enti locali e sindacati devono agire in sinergia per costruire un progetto industriale condiviso. “Il Sulcis può tornare a essere un polo industriale e competitivo, ma serve uno sforzo collettivo e una visione comune”, ha dichiarato il ministro.
Il governo si impegna a supportare le imprese locali, attrarre nuovi investimenti e mettere il territorio nelle condizioni di esprimere pienamente il proprio potenziale. Urso ha confermato che gli incontri successivi affronteranno singolarmente le crisi di Eurallumina (16 settembre), SiderAlloys (17 settembre) e Portovesme srl-Glencore (2 ottobre), con l’intento di costruire soluzioni mirate e sostenibili.
La Cgil
Il segretario generale della Cgil, Fausto Durante, ha posto l’accento sulla necessità di risposte concrete: “Il tempo delle attese e della melina è finito e non sarebbe tollerabile che il governo non desse soluzioni adeguate ai problemi di Portovesme Srl, Eurallumina, Sider Alloys e dell’indotto. Urso deve dimostrare che la sua visita nel Sulcis dello scorso 27 dicembre non è stata una passerella. Nei diversi incontri previsti a settembre, il ministro proponga soluzioni industriali credibili e concrete. Senza risposte, la mobilitazione sarà inevitabile”, ha affermato.
Urso ha ribadito che ogni intervento deve inserirsi in un quadro strategico complessivo, volto non solo a gestire le emergenze occupazionali, ma a rafforzare il tessuto industriale del Sulcis e a favorire innovazione, attrazione di capitali e sviluppo delle competenze locali.
Il rilancio del Sulcis richiede dunque un vero “gioco di squadra”, con tutti gli attori che operano in maniera coerente e orientata al futuro. La collaborazione può trasformare l’area in un modello di rinascita industriale nel contesto europeo.
La Uil
“Nell’incontro di oggi, sul polo industriale del Sulcis, il Mimit ha dato informazioni generiche e insufficienti. Non possiamo più tollerare silenzi e ritardi che impediscono di rilanciare produzioni strategiche, condannando il territorio alla disoccupazione, allo spopolamento e alla povertà”.
È quanto dichiarato dalla segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, e dalla segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru.
“È grave che sul Just Transition Fund, che conta oltre 367 milioni di euro per il periodo 2021-2027, non sappiamo quante risorse siano state spese, né esistono report pubblici aggiornati di avanzamento. Governo e Regione Sardegna – hanno aggiunto le due segretarie – devono garantire chiarezza, senza più rimpalli o rinvii che rischiano di paralizzare ogni prospettiva”.
“Il fatto che il progetto della Glencore, per il futuro di Portovesme, sia uno dei quattro progetti italiani inseriti tra i 47 selezionati dalla Commissione nell’ambito del Critical Raw Materials Act è un riconoscimento importante – hanno commentato Buonomo e Murru – ma, ad oggi, resta soltanto sulla carta. Il Sulcis ha bisogno di un piano industriale chiaro che dia garanzie occupazionali e che affronti senza esitazioni i diversi nodi ancora aperti, dall’arrivo del gas alla soluzione del DPCM Sardegna. Bisogna sbloccare investimenti in grado di riassorbire gran parte della manodopera e dare respiro alle imprese dell’indotto. Inoltre, la riconversione non può prescindere dalla sostenibilità: transizione ecologica e lavoro devono camminare insieme”.
“Ci aspettiamo, quindi – hanno concluso Buonomo e Murru - che dai tavoli sulle singole vertenze programmate nelle prossime settimane, vengano fuori risposte concrete e soluzioni reali, finalizzate al rilancio del territorio perché la dignità del lavoro e il futuro del Sulcis non possono più essere più rimandati”.