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Cagliari, nuova via Roma “bocciata” dai non vedenti: “Semafori lontani dalle strisce e pali alla fine dei percorsi”

Prenotare l’attraversamento o cercare di arrivare alle fermate del bus? Difficile, per un cieco: la denuncia video di Armando Zaccarelli”
Paolo Rapeanu

Cagliari, la nuova via Roma viene “bocciata” dai non vedenti.

Esteticamente potrà anche essere bella, ma per un non vedente una strada può anche essere la più sfavillante del mondo ma la priorità è sempre una: l’assenza di ostacoli e la percorribilità.

E spuntano varie grane, nella nuova via Roma a Cagliari, per chi è cieco e si muove con l’aiuto di un bastone bianco. In un video, prova a mostrarle un non vedente residente in città, Armando Zaccarelli.

I non vedenti “bocciano” la nuova via Roma a Cagliari

L’uomo ha preparato una lunga lettera che, presto, spedirà alle istuzioni: “Al Comune, al sindaco Massimo Zedda, a vari asessori e alla Asl”. Eccola, subito dopo il video denuncia.

Cagliari, i non vedenti fanno l’elenco delle criticità della nuova via Roma

“A seguito dell’apertura del giorno 1 agosto del tratto stradale della nuova via Roma, voglio segnalare alcuni aspetti di grave pericolo per i portatori di disabilità sia motoria che visiva”.

“Come è noto, e come è anche riportato nelle norme nazionali LL 13/89 e LL 236/89, per barriere architettoniche si intendono gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea”.

“Gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti; la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi”.


“Durante le fasi della progettazione devono essere rispettate pedissequamente le note citate, deve essere acquisito il parere vincolante della Asl di competenza in materia”.

“Tuttavia, qualora qualcosa fosse sfuggito è dovere del direttore dei lavori, durante la fase di esecuzione delle opere, dare indicazioni all’impresa esecutrice.


“Fatta questa premessa, questa mattina mi sono recato nella via Roma angolo Largo Carlo Felice e dalla Rinascente ho cercato di attraversare verso il porto, questo, in quanto ipovedente e utilizzatore del bastoncino guida, mi ha causato non poche difficoltà”.

“Il semaforo che mi permette di prenotare la chiamata per l’attraversamento è ben distante dalla posizione delle strisce pedonali; infatti, queste si trovano a quasi 2 metri dallo stesso”.

“Oltretutto per accedere alle strisce pedonali devo percorrere oltre ai 2 m citati anche un altro tratto di marciapiede dove è posizionato un paletto metallico che delimita la rampa complanare alla pavimentazione accessibile in posizione diametralmente opposta al palo dell’impianto semaforico quindi, costringendo sia il disabile motorio che quello visivo a dover percorrere un tratto di marciapiede aggiuntivo e per il disabile visino parecchio pericoloso per la presenza di un gradino di 15 cm, la norma prevede un dislivello massimo di 2,5 cm”.


“Una volta riusciti nell’impresa dell’attraversamento mi trovo in una grande area dove sono stati posizionati i loges solamente per consentire l’accesso alla fermata dell’autobus alla sinistra del percorso, nessuna indicazione in merito al proseguo del percorso nella piazza”.

“Volendo ora usufruire dei mezzi pubblici, svolto alla mia sinistra seguendo il percorso loges e vado dritto a sbattere nel palo metallico della pensilina dell’autobus, mi giro leggermente verso sinistra e trovo un dissuasore in granito che delimita il passaggio per accedere alla fermata largo non piu di 90 cm e il percorso tattile si interrompe quindi, dovrei avere la possibilità di aspettare in piedi comodamente l’autobus”.

“Questa è una fermata nella quale transitano tante persone e certamente l’interruzione del pavimento tattile al primo metro affianco al passaggio di accesso e al dissuasori non sono certo comodi per un disabile sia fisico che visivo”.

“Negli spazi esterni e sino agli accessi degli edifici deve essere previsto almeno un percorso preferibilmente in piano con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con ridotte o impedite capacità motorie, e che assicuri loro la utilizzabilità diretta delle attrezzature dei parcheggi e dei servizi posti all’esterno, ove previsti”.

Altre criticità della nuova via Roma a Cagliari per i non vedenti


“I percorsi devono presentare un andamento quanto più possibile semplice e regolare in relazione alle principali direttrici di accesso ed essere privi di strozzature, arredi, ostacoli di qualsiasi natura che riducano la larghezza utile di passaggio o che possano causare infortuni. La loro larghezza deve essere tale da garantire la mobilità nonché, in punti non eccessivamente distanti tra loro, anche l’inversione di marcia da parte di una persona su sedia a ruote”.


“Quando un percorso pedonale sia adiacente a zone non pavimentate, è necessario prevedere un ciglio da realizzare con materiale atto ad assicurare l’immediata percezione visiva nonché acustica se percosso con bastone.
Le eventuali variazioni di livello dei percorsi devono essere raccordate con lievi pendenze ovvero superate mediante rampe in presenza o meno di eventuali gradini ed evidenziate con variazioni cromatiche”.

“In particolare, ogni qualvolta il percorso pedonale si raccorda con il livello stradale, o è interrotto da un passo carrabile, devono predisporsi rampe di pendenza contenuta e raccordate in maniera continua col piano carrabile, che consentano il passaggio di una sedia a ruote. Le intersezioni tra percorsi pedonali e zone carrabili devono essere opportunamente segnalate anche ai non vedenti”.

“Il percorso pedonale deve avere una larghezza minima di 90 cm ed avere, per consentire l’inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote, allargamenti del percorso, da realizzare almeno in piano, ogni 10 metri di sviluppo lineare”.

“Qualsiasi cambio di direzione rispetto al percorso rettilineo deve avvenire in piano; ove sia indispensabile effettuare svolte ortogonali al verso di marcia, la zona interessata alla svolta, per almeno 1,70 metri su ciascun lato a partire dal vertice più esterno, deve risultare in piano e priva di qualsiasi interruzione”.

“Ove sia necessario prevedere un ciglio, questo deve essere sopraelevato di 10 cm dal calpestio, essere differenziato per materiale e colore dalla pavimentazione del percorso, non essere a spigoli vivi ed essere interrotto almeno ogni 10 metri da varchi che consentano l’accesso alle zone adiacenti non pavimentate”.


“La pendenza longitudinale non deve superare di norma il 5%; ove ciò non sia possibile, sono ammesse pendenze superiori, purché realizzate in conformità”.

“Per pendenze del 5% è necessario prevedere un ripiano orizzontale di sosta, di profondità almeno 1,50 metri, ogni 15 metri di lunghezza del percorso; per pendenze superiori tale lunghezza deve proporzionalmente ridursi”.


La pendenza trasversale massima ammissibile è dell’1%. In presenza di contropendenze al termine di un percorso inclinato o di un raccordo tra percorso e livello stradale, la somma delle due pendenze rispetto al piano orizzontale deve essere inferiore al 22%. Il dislivello ottimale tra il piano del percorso ed il piano del terreno o delle zone carrabili ad esso adiacenti è di 2,5 cm”.

“Fino ad un’altezza minima di 2,10 m dal calpestio, non devono esistere ostacoli di nessun genere, quali tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dai fabbricati, che possono essere causa di infortunio ad una persona in movimento. Mi pare che quanto indicato dalla norma non sia accuratamente stato realizzato in questo punto della via Roma”.

“Altro aspetto che mi lascia parecchio perplesso è il posizionamento delle uniche strisce pedonali, in corrispondenza del vecchio semaforo di attraversamento al porto. Una volta attraversato nella piazza, il pavimento tattile viene interrotto nel marciapiede”.

“Se proseguo dritto vado a finire direttamente nell’inutile panchina circolare che interrompe il transito pedonale verso la passeggiata costringendomi ad aggirare l’ostacolo prima di trovare la giusta direzione”.


“Questi due aspetti sono ovviamente il sintomo che chi ha progettato non si è mai posto il problema che la tanto osannata nuova piazza Roma potesse essere fruita da tutti”.

“Invito quindi quanti in indirizzo a voler salire su una carrozzina e ad indossare una benda nera sugli occhi e percorrere da soli senza alcun aiuto i due tratti che ho ampiamente descritto”.

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