Murales alle gallerie Ormus di Cagliari, rigorosamente “artistici”, per riqualificarle. Il progetto avvallato dal Comune, che è stato presentato da un’associazione, dovrebbe partire in autunno ma “paga” già il pollice verso dell’opposizione e di chi, ancora, resiste con un’attività commerciale nel dedalo fatiscente e abbandonato sotto parte di palazzi di via Salaris, via Sant’Alenixedda e via Dante.
LEGGI ANCHE: Cagliari, le gallerie Ormus sfregiate e avvolte dal degrado: negozi scomparsi
Cagliari, polemiche sul futuro delle gallerie Ormus
“Nelle gallerie i graffitti, per quanto non artistici, sono ovunque, in ogni muro. Vanno coinvolti in modo serio i residenti”, attacca il consigliere di Forza Italia, Edoardo Tocco. “Le Ormus possono e devono avere un futuro migliore, con interventi di riqualificazione ben calibrati e concertati con chi abita nei palazzi, come da accordi presi sin da quando sono state costruite”.
Da qui l’invito di Tocco, al Comune, a pensare a soluzioni migliori e più efficenti.
“Siamo al centro di Cagliari, in un luogo che merita di essere pieno di vita e negozi”.
Contrario anche il titolare di Picanhito, Mauro Trudu: ” È l’ennesimo tentativo di mascherare con un po’ di colore una situazione che richiede interventi strutturali e buon senso, non arte urbana fuori contesto”
“I murales possono avere un senso nelle periferie, per riqualificare quartieri marginalizzati.
Ma qui siamo nel centro di Cagliari, a pochi passi dal teatro Lirico, dal parco della musica, hotel e da uno dei mercati civici più importanti d’Europa”.
“Non un laboratorio di street art”, afferma Trudu.
“Chi come noi tiene aperta un’attività, paga le tasse, crea lavoro e mantiene viva la zona, non può continuare a subire l’abbandono e il degrado. A partire da situazioni surreali come i mastelli condominiali piazzati davanti agli ingressi dei locali, proprio dove accogliamo i clienti. È questa la priorità: ripristinare il decoro, sistemare illuminazione e pavimentazione, rimuovere rifiuti, garantire sicurezza”.