Un corteo a Cagliari per dire “no” al ddl Sicurezza (1660) e per rivendicare la possibilità di manifestare liberamente pro Palestina. Ad annunciarlo i gruppi Retza de is istudiantes, a Foras, Unigcom, assemblea Palestina Sassari e Unica per la Palestina: l’appuntamento è per sabato 5 ottobre in piazza Garibaldi.
La vera manifestazione in favore della Palestina avrebbe dovuto tenersi il prossimo 7 ottobre a Sassari, così come a Roma: esattamente un anno dopo l’attacco di Hamas, con il sostegno di altri gruppi terroristici palestinesi, nel territorio di Israele. Tuttavia, dopo lo stop della questura, l’appuntamento è stato rimandato al prossimo sabato 12 ottobre in piazza d’Italia a Sassari.
Sabato 5 ottobre, dunque, dalla piazza Garibaldi di Cagliari un corteo pronto a partire alle 17.00, per percorrere via Garibaldi, piazza Costituzione, via Manno, piazza Yenne, Largo Carlo Felice, via Crispi, sino a piazza del Carmine.
“Il disegno legge 1660 è liberticida, da stato di polizia. Decreto agevolato da un’opposizione parlamentare silente, che negli anni precedenti ha dato il via libera a queste nuove norme, che seguono la scia dei decreti Minniti e Salvini, e superano il fascismo del decreto Rocco”, nel comunicato diffuso dagli organizzatori.
“Come antifascisti riteniamo che tale decreto colpisca la genesi della lotta nella sua totalità andando a ledere il diritto di protesta, in particolare le manifestazioni contro la guerra (a cominciare da quelle contro il genocidio a Gaza), e quelle contro la costruzione di nuove basi militari, i picchetti operai, le proteste contro le grandi opere, le manifestazioni e i presidi contro la speculazione energetica e per il diritto all’abitare”.
Il prossimo sabato 12 ottobre invece la manifestazione sassarese Pro Palestina. Nel comunicato degli organizzatori si chiede “la liberazione totale della Palestina e il suo riconoscimento come stato autonomo e libero dalla presenza coloniale sionista; Il riconoscimento del crimine di genocidio compiuto dall’entità sionista e la condanna internazionale di Israele e del suo governo e la fine di ogni tipo di impunità; Il diritto al ritorno del popolo palestinese alle proprie terre e alle proprie case; Il ritiro di qualsiasi provvedimento repressivo o di censura per chi si schiera con il popolo palestinese”.