Dancing Histor(y)ies 2025
(Connettere le Comunità e il Patrimonio culturale attraverso la Danza)
II edizione
AREE ARCHEOLOGICHE
NORA, PULA
SU NURAXI, BARUMINI
dal 3 al 17 agosto 2025
Difficile far dialogare l’Europa di questi tempi. Eppure, con la danza si può. Dodici istituzioni provenienti da dieci diversi Paesi europei – e con una lunga esperienza nella gestione dei siti culturali, nelle arti performative e nella produzione di spettacoli di danza – per il secondo anno consecutivo confermano la Sardegna come grande vetrina internazionale da scoprire, dal 3 al 17 agosto, nella meraviglia dei siti archeologici di Nora a Pula e Su Nuraxi a Barumini. Dopo gli spettacoli in prima mondiale che hanno animato la primavera di Castel Sant’Angelo a Roma, il sito di Viminacium a Belgrado (Serbia), il Teatro di Merida (Spagna) – con le creazioni originali di compagnie partner del progetto quali la Polish Dance Theatre (Polonia), la Derida Dance Center (Bulgaria), ilDance (Svezia) e 420PEOPLE (Repubblica Ceca) –, la seconda edizione del Festival Internazionale “Dancing Histor(y)ies” coordinato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, è pronta a ritornare in scena con un potente e originale cartellone .
L’obiettivo, anche in questa seconda edizione del festival, rimane identico: avere cura dei doni della Storia e attingere alla memoria per reinventare il proprio futuro. Creare un dialogo a livello europeo capace di unire le arti coreutiche appartenenti all’area Sud del Mediterraneo (dove risiedono i palcoscenici naturali di Spagna, Italia, Serbia) a quelle del Nord, del Centro e dell’Est dell’Europa, ovvero Svezia, Repubblica Ceca, Polonia, Bulgaria, i Paesi da cui provengono i partner artistici della manifestazione. Un incontro tra culture, il cui intento è la progettazione e la sperimentazione di un modello di valorizzazione dei siti del patrimonio archeologico internazionale attraverso le arti dello spettacolo, senza tralasciare l’impegno e la partecipazione delle comunità e il supporto allo sviluppo territoriale.
Workshop
Le compagnie in trasferta in Sardegna, qualche mese prima dell’estate, hanno scelto di lavorare e ispirarsi in particolare sui testi di Grazia Deledda. Nella sua ricca produzione, infatti, la scrittrice Premio Nobel ha saputo raccontare il profondo legame tra il territorio, le persone e la Natura, aderendo perfettamente ai presupposti del progetto. Tra i temi affrontati, l’antica cultura alimentare, l’importanza del pane – alimento originario che solo le donne sapevano preparare -, la sostenibilità dell’ambiente, la ricchezza di una festa secolare come Sant’Efisio. Le performance in scena sono il risultato di creazioni artistiche nate dalle sinergie tra le compagnie di danza europee ospiti e le comunità locali culturalmente legate in particolare alle zone di Nora e Barumini. Un risultato ottenuto grazie ai laboratori organizzati in collaborazione con il Comune di Pula e la Fondazione Barumini Sistema Cultura e all’impostazione realizzata dalle dramaturgs Daniela Sari e Laura Sechi, entrate nei vari contesti con curiosità e rispetto, permettendo agli artisti ospiti di esplorare e condividere non solo la dimensione culturale e tradizionale, ma anche quotidiana, in modo da tradurre le varie suggestioni e decodificarle nelle varie performance. Tra le tante esperienze accolte con entusiasmo, i segreti della panificazione nuragica e l’antica arte della ceramica locale.
Il cartellone
Le Aree Archeologiche di Nora, Pula, e il sito Unesco “Su Nuraxi” di Barumini ospiteranno, dal 3 al 17 agosto, le compagnie internazionali con le rispettive produzioni originali: 420PEOPLE (Repubblica Ceca) con “As a Cloud Above the Sea” (3 agosto, Nora), performance che riflette il delicato equilibrio tra presenza umana e conservazione dell’ambiente; Derida Dance Center (Bulgaria) con “Shell of Silence” (6 agosto, Nora), una rappresentazione in cui l’arte non è un semplice conforto, ma un campanello d’allarme che invoglia all’azione; ilDance (Svezia) con “Under the Gemlike Eye of Venus” (8 agosto, Nora), spettacolo che esplora i sensi del tempo indagando come questo possa essere trasformato attraverso il divenire delle relazioni; Polish Dance Theatre (Polonia) con “Bread of the Earth” (10 agosto, Su Nuraxi) narrazione coreutica in cui la storia di Barumini e l’opera di Deledda si trasformano in energia danzante, ricca di sfumature emotive e tecniche; compagnie italiane ASMED-Balletto di Sardegna, Gruppo e-Motion e Compagnia Danza Estemporada con “Nur-Akra” (17 agosto, Su Nuraxi), opera corale in cui il suono delle partiture coreografiche diviene il suono dei corpi, delle pietre che si modificano, della natura che si racconta.
Off Festival
Gli appuntamenti che circuitano attorno alla manifestazione (Off Festival) si svolgeranno in particolare nell’area archeologica di Nora, in concomitanza con le iniziative legate agli spettacoli che andranno in scena il 3, 6 e 8 agosto. Ogni spettacolo sarà preceduto da un incontro dedicato ai temi scelti dalle compagnie per la realizzazione delle loro performances, temi sui quali coreografi, musicisti e danzatori hanno lavorato durante l’anno, nella sezione workshop, insieme alle comunità locali. Si spazierà dalla salvaguardia dell’ambiente alla voce dei poeti, dalle tradizioni ai luoghi del tempo, con conversazioni che coinvolgeranno ospiti diversi tra cui la geoscientist Daniela Pani e la referente dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente Elisa Mocci.
Nella zona di Barumini, due le serate in programma nel Giardino di Casa Zapata. Si comincia giovedì 7 agosto, ore 20, con “Dal nuraghe al castello”, racconti di parole e musica dal podcast “Appunti di Viaggio” di Daniela Sari, in scena con Emilio Puggioni ed Emanuele Pusceddu, mentre sabato 9, sempre alle 20, sarà la volta della presentazione del libro “Grazia Deledda e il cibo”, con l’autore Giovanni Fancello, le letture di Stefano Resmini e la partecipazione degli artisti di Dancing Histor(y)ies.
Alla tutela dell’ambiente, sono dedicate le attività condivise con il territorio. Lo scenario, mercoledì 30 luglio alle 17,30, sarà la spiaggia di Porto Agumu, a Pula, dove l’associazione Isula Fishing Club organizza un clean-up guidato da esperti e biologi marini, coinvolgendo nella pulizia dell’arenile numerosi giovani. L’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente supporta l’iniziativa con la sua Rete regionale per la fauna marina, impegnata da sempre nella problematica delle plastiche in mare: per l’occasione, verrà rimessa in libertà Violetta, un piccolo esemplare di Caretta Caretta curata e riabilitata presso il Centro di recupero Laguna di Nora.
I partner
Partner istituzionali: Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e Di Spettacolo (IT), Consorcio Patronato del Festival de Merida (ES), I Borghi Srl (IT), Arheoloski Institut/Istituto di Archeologia (RS). Partner artistici: 420PEOPLE (CZ), Polski Teatr Tanca/Polish Dance Theatre (PL), Derida Dance (BG), ilDance (SE). Partner tecnici: Technologiko Panepistimio Kyprou/Università tecnologica di Cipro (CY), Asociación AEI Cluster del Turismo de Extremadura/ Cluster del Tourismo di Extremadura (ES), Kulturális Örökség Menedzserek Egyesülete/Associazione dei gestori del patrimonio culturale (HU), Mapa das Ideias (PT). Partner artistici locali: ASMED-Balletto di Sardegna, gruppo e-Motion, Compagnia Danza Estemporada.
Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa, con il sostegno del Ministero della Cultura-Direzione Generale Spettacolo, della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e della Fondazione Sardegna, in collaborazione con il Comune di Pula e la Fondazione Barumini Sistema Cultura.
CALENDARIO
SITO ARCHEOLOGICO NORA, PULA
3 agosto, Nora, ore 21.30
420PEOPLE Dance Company- Repubblica Ceca
“As a Cloud Above the Sea”
Coreografia: Simona Machovičová
Musica originale: Never Sol Sára Vondrášková
Interpreti: Michaela Králiková, Eliška Jirsová, Florian Garcia, Eduard Adam Orszulik
Musica dal vivo: Never Sol Sára Vondrášková
Scenografia: Andrea Forges Davanzati & Davide Volponi
Immagine: Mayonesa Photography
Supporto tecnico: FREM GROUP & FREM ARTE
Produzione: Marta Lajnerová
PR manager: Aneta Jochimová
Creata appositamente per il sito archeologico di Nora, la performance mette in relazione la danza contemporanea con la storia e il prezioso ecosistema della regione. Con tre danzatori e la musica dal vivo che fonde elementi elettronici con i suoni naturali della laguna, l’opera coinvolge attivamente il contesto locale e riflette il delicato equilibrio tra presenza umana e conservazione dell’ambiente. La coreografia trae ispirazione dal paesaggio circostante, così come dalle tradizioni culturali e dal patrimonio artistico della Sardegna. In sintonia con l’opera e l’eredità di Grazia Deledda, il lavoro in scena esplora la vita accanto e dentro al mare, non solo nella sua bellezza e vitalità, ma anche nella sua vulnerabilità. Le parole della Deledda “Bisogna cercare di vivere al di sopra della propria vita, come una nuvola sopra il mare,” guidano il tono dell’opera, che invita alla riflessione sulla memoria e sul profondo legame tra le persone e i luoghi. Attraverso il movimento e la musica, la coreografia mette in luce non solo la bellezza della laguna, ma anche la sua fragilità e la necessità della sua protezione
6 agosto, Nora, ore 21.30
Derida Dance Center Company – Bulgaria
Coreografia: Jivko Jeliazkov
Interpreti: Simona Todorova, Adreana Vaseva, Kalina Valchanova e Deniz Chakar
Visual artist: Ivelina Ivanova
Compositore: Ivan Shopov
Attrice: Lia Careddu
Scenografia: Petya Boyukova
Foto: Ivona Mashova
Produzione: Mira Georgieva and Atanas Maev
Una performance che pone la crisi ecologica nel bel mezzo dell’indagine artistica. Al centro della pièce, il simbolo di una tartaruga, una presenza simbolica che nello sgranare del tempo subisce una ineluttabile trasformazione, sintomo di un collasso profondo. Lo spettacolo si basa su alcuni frammenti tratti dall’opera di Grazia Deledda: nei testi della scrittrice, il paesaggio sardo non è un semplice sfondo, ma un’entità dai tratti cupi e drammatici. Il contrasto utilizzato – tra la Natura contemplativa e fertile della Deledda e l’incessante devastazione del nostro tempo – suscita riflessioni cariche di significati. Mission della rappresentazione è la volontà di rompere il silenzio che caratterizza una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Cercare un coinvolgimento che non sia solo emotivo, ma anche etico, invitando ad azioni concrete, a un atteggiamento civico attivo, alla cura della biodiversità. Una rappresentazione in cui l’arte non è un semplice conforto, ma un campanello d’allarme. Uno spettacolo che non offre soluzioni, ma interroga profondamente l’animo umano per ottenere risposte.
8 agosto, Nora, ore 21.30
ilDance Company- Svezia
“Under The Gemlike Eye of Venus”
Interpreti: Elias Khanamidi, Victor Persson, Jennifer Wallén e danzatori locali
Coreografia: Israel Aloni & Cast
Assistente alle coreografie: Tomer Giat
Produzione: Arunas Giambino Mozuraitis
Musiche originali: Didi Erez
Costumista: Amanda Wisselgren
Produzione: ilDance
Ospitalità per la creazione in residenza: Regionteater Väst Uddevalla
Fotografia: Adey
Nel tempo che scorre ci sono storie, e racconti, che acquistano oppure perdono significato. Prendendo spunto dalle poesie di Grazia Deledda e Giangavino Vasco, la performance esplora i sensi del tempo indagando come questo possa essere trascinato, e trasformato, attraverso il divenire delle relazioni. Lo spettacolo, che combina movimento, colonna sonora originale e testo recitato dal vivo, scruta i diversi modi di manipolare il tempo perché come ha scritto Giangavino Vasco in “Il tempo passa” (2012): “Il destino ti ruba i giorni migliori e il tempo non torna; del poco che rimane a volte lo nascondi e non ricordi dove cercarlo”. La pratica artistica di Aloni, che firma il concetto portante della pièce, è dedicata ai modi in cui gli esseri umani interagiscono con il mondo, attraverso processi di incontro e incorporazione di frammenti di informazioni. Questi meccanismi sono spesso definiti esperienza. “Under The Gemlike Eye of Venus” lavora proprio con la grande varietà di interpretazioni dell’esperienza del tempo e con le infinite storie che si possono raccontare.
SITO ARCHEOLOGICO SU NURAXI, BARUMINI
10 agosto, Su Nuraxi Barumini, ore 20:30
Polish Dance Theatre Company – Polonia
“Bread of the Earth”
Coreografia e direzione: Aleksandra Brzezowska
Interpreti: Aleksandra Brzezowska, Dominika Babiarz, Agnieszka Wolna Bartosik
Costumi: Adrianna Cygankiewicz
Direzione produzione: Andrzej Kryczka
Produzione: Aleksandra Brzezowska, Andrzej Kryczka
Lo spettacolo intende creare una narrazione coerente in cui la storia di Barumini e l’opera di Deledda si trasformano in energia danzante, ricca di sfumature emotive e tecniche, unendo elementi della cultura tradizionale sarda a interpretazioni contemporanee. La danza, principale veicolo di emozioni, diventa un ponte tra la vita quotidiana e l’arte, tra passato e presente, dove terra, pane e donna sono legati in modo indissolubile. Il titolo, è una metafora della comunità, richiama le fondamenta della vita: il lavoro, la tradizione, l’amore e la creatività che costruiscono la nostra cultura e identità. A passo di danza, il luogo e la comunità di Barumini diventano uno spazio in cui il pane – che non è solo cibo, ma anche simbolo di sacrificio – unisce le persone nel dialogo, nella cooperazione. La terra che genera il pane diventa, in questo contesto, simbolo della forza spirituale della comunità.
17 agosto, Su Nuraxi Barumini, ore 20:30
Compagnie ASMED Balletto di Sardegna – Gruppo e-Motion – Danza Estemporada – Italia
“Nur-Akra”
Concept e coreografia: Mario Coccetti (Collettivo Artistico S-Dance Company), Francesca La Cava, Livia Lepri
Musica originale live electronics: Marco Ariano
Interpreti: Andrea Di Matteo, Angela Caputo, Antonio Taurino, Chiara Mameli, Chiara Secchi, Cristian Pagliaro, Flavia Giuliani, Gabriel Interlando, Giulia Giglioli, Greta Rosini, Marta Bullitta, Sally Demonte, Virginia Picchi
Co-produzione: ASMED Balletto di Sardegna, Gruppo e-Motion, Compagnia Danza Estemporada
I corpi-suono costruiscono lo spazio architettonicamente, diventando pietre, vegetali e animali per poi esplodere nella bellezza e ricchezza di suoni e immagini che appartengono a tutte le comunità. Il suono delle partiture coreografiche è il suono dei corpi, delle pietre che si modificano, della natura che si racconta. Col corpo si ripercorrono le costruzioni architettoniche del sito nelle sue forme più importanti, dalla torre a forma conica, a quella quadrata e circolare in rappresentanza delle stanze in cui si riunivano gli antichi abitanti del luogo per vivere e scambiarsi storie, come segno di relazione e relazioni che percorrono il tempo e ancora si respirano. Esiste uno spazio invisibile tra ratio umana e superstizione, una intercapedine di luce in cui l’anima trova nutrimento nel rito, nel sacro e nell’esplorazione del divino. In quel luogo l’essere umano si eleva spiritualmente, si connette con spiriti impalpabili, compie atti di fede per allontanarsi dalla gabbia della carne e ritrovare memorie ancestrali. In quello spazio il tempo si piega, la verità si assottiglia e l’unica realtà possibile diverge nell’estasi.