La scomparsa in Tunisia di Valentina Greco, attivista per i diritti degli stranieri originaria di Cagliari, 42 anni, si è conclusa nel modo migliore possibile: è stata trovata viva nella sua casa a Sidi Bou Said, a pochi chilometri dalla capitale Tunisi. La donna ha detto alla madre di essere “svenuta mentre puliva l’armadio”, e in passato aveva avuto un episodio simile a causa di un’embolia. Tuttavia, questa versione sembra contraddire le sue condizioni attuali, perché Valentina sta bene, tranne per uno stato confusionale quando è stata trovata. La Greco avrebbe trascorso ben dieci giorni senza sensi all’interno dell’armadio al primo piano della sua abitazione tunisina, nel quale viveva in pianta stabile da oltre tre anni.
La polizia tunisina era entrata nel suo appartamento cercandola, subito dopo il primo sos arrivato dalle autorità italiane, ma non l’aveva trovata. Solo dopo dieci giorni di misteri e ansie, il ritrovamento e il trasferimento, unicamente per precauzione, in un ospedale. La quarantaduenne, nel complesso, sta bene: proprio per questo motivo le autorità locali sperano di sentirla già domani per avere, auspicabilmente, una versione totale e definitiva di quanto avvenuto.
Le amiche aveva raccontato ai genitori e al fratello della cagliaritana alcuni particolari, inquientanti. Valentina Greco avrebbe rifiutato il corteggiamento di un poliziotto tunisino che, a sua volta, le aveva presentato un aderente alla corrente islamista sufi, in particolare dovrebbe trattarsi di un pilota di aerei. Lei avrebbe rifiutato le avances mentre avrebbe continuato, a tempo perso, a interessarsi allo studio e alla lettura del Corano. Da chiarire anche da chi avrebbe ottenuto dei soldi a prestito, stando a quanto dichiarato dalla mamma, infatti, Valentina Greco stava attraversando un periodo infelice dal punto di vista economico in Tunisia.
