Nel corso della nottata, i Carabinieri della Stazione di Pula hanno tratto in arresto un 29enne di origine pakistana, domiciliato presso una casa di accoglienza per migranti a Capoterra, per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, con particolare riferimento anche ai figli minori, ai sensi dell’articolo 572 del Codice Penale.
L’intervento dei militari è scaturito da una richiesta d’aiuto giunta dalla struttura, dove era in corso una violenta lite all’interno di una stanza occupata da due ospiti conviventi. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno accertato che, poco prima, il 29enne aveva aggredito fisicamente la compagna, una 21enne anch’ella di origine pakistana, colpendola al volto con alcuni schiaffi. Secondo quanto dichiarato dalla donna, l’uomo avrebbe inoltre accennato un tentativo di spingerla giù dal secondo piano dell’edificio, desistendo solo grazie all’intervento tempestivo di altri ospiti della struttura.
Nel corso della denuncia, formalizzata in loco, la donna ha riferito di una convivenza iniziata da alcuni anni e segnata da continue violenze fisiche e verbali, aggravate dall’abuso di alcol da parte del compagno. Dalla relazione sono nati due figli, uno di due anni e uno di appena un mese.
La vittima è stata visitata dal personale della Guardia Medica di Capoterra, che le ha riscontrato un gonfiore al volto compatibile con percosse.
Informata dell’accaduto, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’arresto dell’uomo e la sua traduzione presso la casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta.