Col contagocce, quando va bene, il che significa che si va a seconda delle priorità: dai codici rossi sino a quelli bianchi. Esauriti, e lì è davvero un grosso problema. Ecco, i letti dei pronto soccorso degli ospedali del Cagliaritano sono per lo più appartenenti a questa seconda categoria. Piena estate 2025, ritornano mestamente le file di ambulanze in attesa di sbarellare il malato di turno e di ritornare a essere presenti e, laddove necessario, operative sul vasto territorio del sud della Sardegna. Lunghe code fuori dal Policlinico, stesso discorso e scene anche fuori da Santissima Trinità e dal Brotzu. Dentro viaggiano i codici rsssi, arancioni, gialli, verdi e bianchi. Ma con tempi da inferto.
E sono gli stessi soccorritori che scattano foto e raccontano, con l’aiuto dell’anonimato per non perdere un preziosissimo posto di lavoro, situazioni davvero da incubo che non avrebbero mai pensato di dover continuare a vivere sin dai tempi grigi del Covid: “Sono volontario da quindici anni a Quartu e scene simili le ho viste solo dal 2020 in poi. Oggi otto ore di attesa prima di fare entrare nel pronto soccorso una 70enne che si è sentita male in una struttura dove ormai vive da tempo. Ha avuto un ictus ed è forte rischio ricaduta. Vivremo un’altra estate da incubo”, assicura, tristemente, il soccorritore: “Dalla politica, negli ultimi anni non è arrivato nessuno straccio di aiuto o di azione concreta”.