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Max Coviello Max Coviello

Cagliari, accusato di violenza sessuale su una ragazzina: Max Coviello condannato

Prometteva carriere nel mondo della moda a ragazze giovani: 6 anni e 8 mesi di reclusione al noto organizzatore di eventi cagliaritano
La Redazione

Cagliari, prometteva carriere nella moda: Max Coviello condannato per violenza sessuale

Cagliari, prometteva carriere nella moda: Max Coviello condannato per violenza sessuale. Sei anni e otto mesi di reclusione, 24mila euro di multa e una provvisionale da 10mila euro per la parte civile. È la condanna inflitta dal giudice Luca Melis del Tribunale di Cagliari a Massimiliano Coviello, 43 anni, noto nel mondo della notte con il nome d’arte “Max”. L’uomo, dj e organizzatore di eventi, è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata. Secondo l’accusa, avrebbe approfittato di alcune giovani ragazze con la promessa di avviarle a una carriera nel mondo della moda e dello spettacolo.

La notizia, con maggiori dettagli, sul quotidiano L’Unione sarda oggi in edicola.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Marco Cocco, era partita nel 2023 grazie alla denuncia di una madre, preoccupata per i racconti della figlia relativi a servizi fotografici realizzati tra il 2019 e il 2020 in località come Costa Rei, Monte Claro e Marina Piccola. Le immagini, secondo quanto emerso, avrebbero avuto contenuti espliciti e ritraevano ragazze minorenni conosciute tramite i social.

Durante una perquisizione nell’abitazione di Coviello, gli agenti della Squadra mobile della Questura di Cagliari hanno sequestrato un ampio archivio di materiale digitale – foto, video e file – conservato su telefoni, computer e hard disk. Da quell’enorme quantità di dati gli investigatori sono riusciti a risalire a quattro possibili vittime. Tuttavia, soltanto una delle ragazze ha scelto di costituirsi parte civile, assistita dall’avvocata Patrizia Orrù.

Coviello, difeso dall’avvocato Marco Piroddi, ha optato per il rito abbreviato, che gli ha permesso di ottenere uno sconto di pena. La Procura aveva chiesto otto anni, ma il giudice ha stabilito una condanna leggermente inferiore. Il caso ha destato forte scalpore in città, anche per la figura pubblica dell’imputato, da anni attivo nella scena degli eventi musicali e mondani del capoluogo sardo. Le indagini proseguono per verificare se vi siano altri episodi e possibili vittime non ancora emerse.

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