Una lettera in memoria e ricordo di Mariano Olla, morto a Cagliari, scritta come si scrive nel 2025, online, sui social. A comporla, nel suo profilo personale, Riccardo. In allegato una foto sua con il 16enne morto dopo la festa in riva al mare a Cagliari: entrambi vestiti di bianco, entrambi – almeno nella foto – paiono sereni, rilassati. Lo scritto pubblicato dal giovane, del quale vi proponiamo alcuni stralci, è un mix tra vita vissuta, problemi di adolescenti ma anche problemi ben più “seri” e riferimenti sia a situazioni felici sia infelici. Eccola, di seguito.
Mariano Olla morto a Cagliari, il ricordo online di un amico
“Ciao Mari, oggi è il terzo giorno che non ci sei più. Scrivo questa nota per rendere omaggio alla nostra amicizia, nata un po’ così, per caso. Mi ricordo il primo giorno che ti ho incontrato, a casa di mia nonna con Riki. All’inizio mi sei sembrato un po’ strano, con quei guanti, la maglietta nera, ovviamente i pantaloni della tuta Nike e quelle orrende TN che tu amavi tanto (motivo per cui abbiamo anche discusso). Ma già col passare della serata avevo capito che eri un ragazzo fragile. Piano piano abbiamo iniziato a uscire tutti i giorni e ho avuto la fortuna di conoscerti davvero: di ridere con te, litigare, picchiarci, e condividere le tante stronzate dette e fatte insieme”.
“Abbiamo passato momenti belli e brutti, ma siamo sempre stati l’uno accanto all’altro. Ti ho sempre visto come un fratellino. Eri più piccolo (anche se fisicamente più forte di me), ma sentivo che avevi bisogno di qualcuno che ti volesse bene, che ti stesse vicino. Con il tempo il nostro legame è cresciuto sempre di più. Passavamo intere giornate insieme: quando venivo a prenderti, le serate in quel campo, le feste di compleanno. Ogni momento trascorso con te è impresso nel mio cuore e nella mia testa”.
“Poi ci siamo un po’ allontanati, io uscivo con i miei amici e tu con i tuoi, anche se alla fine ci conoscevamo tutti e non abbiamo mai smesso davvero di vederci. La vita ti ha regalato poche cose belle, oltre alla tua bellezza. Eri — e sarai per sempre — bellissimo, con quel viso cresciuto, le labbra e lo sguardo dolce, le guance morbide e quella pelle perfetta. Ma la tua vera bellezza era quella interiore: eri fragile, sensibile, dolce… ma anche testardo. Hai vissuto cose che nessuno dovrebbe mai vivere. La vita ti ha regalato poche cose belle, oltre alla tua bellezza”.
“Eri — e sarai per sempre — bellissimo, con quel viso cresciuto, le labbra e lo sguardo dolce, le guance morbide e quella pelle perfetta. Ma la tua vera bellezza era quella interiore: eri fragile, sensibile, dolce… ma anche testardo. Hai vissuto cose che nessuno dovrebbe mai vivere. Ma ora, più di tutto, rimpiango di non esserti stato veramente accanto. Voglio che tu sappia che non ti ho mai giudicato”.
“Avrei dovuto raccontare a qualcuno ciò che stavi passando. Forse adesso saresti ancora qui. Ma ormai è andata così. Hai perso la vita a soli 16 anni, in un modo che non riesco nemmeno a scrivere. La cosa che mi fa più male è pensare che tu fossi solo. Non sai quanto vorrei ricevere ora un tuo messaggio, anche solo per una cavolata”.
“Vederti alla fermata del pullman, venirti a prendere. Vorrei anche solo poterti chiedere un bacino sulla guancia, come facevi ogni volta che ti riaccompagnavo a casa. Ci sarebbero milioni di altre cose da dire, ma preferisco tenerle per me. O meglio, per noi. Mi manchi tantissimo, Mari. Ti porterò sempre con me. O meglio, ti porteremo sempre con noi. I tuoi amici”.