Ottantenne sveglio da 4 giorni: i parenti disperati.
Ottantenne sveglio da 4 giorni. Occhi aperti in modalità non stop da novantasei ore, “brutti strascichi dell’ultima dialisi fatta”, e molto irrequieto, quindi impossibile da tenere a bada. Giancarlo Puppa, ottantenne quartese, è stato portato dal figlio Filippo e dalla nuora Marilena Reitano all’ospedale. Al Santissima Trinità di Cagliari, per l’esattezza, proprio dove è seguito per la dialisi e anche per l’Alzherimer che da qualche tempo è arrivato nella vita dell’anziano, sconvolgendola.
La scelta di rivolgersi all’ospedale non era sbagliata: “Triage fatto, codice arancione, dunque una situazione di salute in pericolo da non sottovalutare, anzi”, ricordano i parenti di Puppa. E invece, clamorosamente, per oltre sette ore nessuno si sarebbe interessato all’anziano: “Siamo arrivati alle diciotto e dopo l’1 di notte eravamo ancora appesi al nulla”. Da qui la decisione, per l’ennesima volta, di bussare alla porta del pronto soccorso.
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“Si è affacciato un dottore che ci ha detto che era da solo. In sala c’era anche una futura mamma al settimo mese di gravidanza in preda ai dolori”. Alla fine, per Giancarlo Puppa la situazione si è risolta, ma non certo come volevano i suoi cari: “Un medico specialista, al telefono, l’ha praticamente ‘visitato’, nel senso che si è fatto spiegare per bene sintomi e contro sintomi, e ci ha dato una grossa mano il nostro medico di famiglia che gli ha anche prescritto delle gocce calmanti. È assurdo e vergognoso che, ancora oggi, si debba elemosinare una visita nella sanità pubblica”.