Morte di Mesina. Ora le legali vogliono vederci chiaro. Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi hanno richiesto tutta la documentazione clinica dell’ex bandito di Orgosolo, morto per un tumore nel reparto ospedaliero dell’ospedale San Paolo di Milano sabato scorso meno di 24 ore dopo la sua scarcerazione per motivi di salute. L’obiettivo è quello di verificare se siano stati rispettati i diritti del detenuto malato.
“Abbiamo richiesto la cartella al carcere di Opera, dove Mesina era ricoverato negli ultimi sei mesi nel centro clinico – dice all’Ansa l’avvocata Vernier confermando le anticipazioni di stampa di questi giorni – e la documentazione sanitaria all’ospedale San Paolo dal 14 febbraio 2025, giorno nel quale è stato ricoverato per controlli, sino al fine settimana scorso”.
Ancora non viene ipotizzata alcuna azione giudiziale. Le due legali dovranno prima contattare i parenti e ricevere l’eventuale mandato. Inoltre la documentazione dovrà anche necessariamente essere analizzata da un perito che possa valutare tutti i passaggi effettuati per l’assistenza sanitaria all’ex bandito morto all’età di 83enne sabato 12 aprile.