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“Colpo di scena: la mappa delle aree idonee per le rinnovabili in Sardegna non esiste”

Il racconto del sindaco di Villanovaforru: “Alcune società che vogliono piantare pale nel nostro comune hanno mandato documenti integrativi. La Regione a questo punto ci ha chiesto di indicare «la presenza» sul nostro territorio «di aree non idonee» e quando ho chiesto la mappa dettagliata ci hanno detto che non esiste”
La Redazione
Pale eoliche

La mappa delle aree idonee per la rinnovabili in Sardegna? Secondo Maurizio Onnis sindaco di Villanovaforru “non esiste”. E in un post su Facebook racconta il “colpo di scena”. Il primo cittadino spiega che pochi giorni fa, una delle società che vogliono piantare pale eoliche a Villanovaforru manda al ministero dei documenti integrativi. A ruota, il ministero e la Regione chiedono a noi di fare nuove osservazioni. La Regione, però, avrebbe chiesto a Onnis anche di indicare «la presenza» sul territorio comunale «di aree non idonee» che confliggano con il progetto.

“Eh? Dopo quel che abbiamo passato l’anno scorso, le schede, le tabelle, la Legge 20 sulle aree idonee e tutto il resto, chiedete a me di dirvi se le pale ci possono o non ci possono stare?”, si domanda il sindaco di Villanovaforru. “Telefono in RAS e domando: dov’è la mappa dettagliata delle aree idonee e non idonee sarde, che nasce ovviamente dalla Legge 20 e dai suoi allegati, con le decine e decine di criteri che permettono di escludere l’installazione delle Fer? Risposta: la mappa dettagliata delle aree idonee e non idonee non esiste. Da qui, confermano, la richiesta ai comuni di accollarsi l’onere. Ma sulla base di quali criteri, replico? E perché devo assumermi io, davanti a RAS, Stato e aziende, il rischio di dare per idonea o meno una parte del territorio di Villanovaforru?” domanda il primo cittadino che aggiunge: “Tralascio il resto della conversazione. Fatto sta che oggi, quando si parla di aree idonee o non idonee, si sta ancora parlando sostanzialmente del nulla. Manca la carta, manca cioè l’oggetto materiale della contesa tra governo regionale e governo italiano, per uno scontro che ovviamente copre prima di tutto interessi economici e politici. E se la Corte costituzionale dovesse decidere sulla Legge 20 senza tale strumento, lo farebbe non sapendo sul serio che significa quell’1% accampato da viale Trento come unica parte della Sardegna concessa alle FER. Intanto, però, lasciano il cerino in mano mia. Colpo di scena. E pessimo, anche”.

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