Violenza alla Marina. Le forze dell’ordine parlano di rissa. Ma Luca Pisano esperto di Cyberbullismo, a capo di un team di psicologi che trascorre le notti del fine settimana nel centro storico nel tentativo di aiutare i giovani in cerca di svago con drink e alcolici racconta una scena più cruenta: ieri verso le 20.30 circa in piazza Sant’Eulalia l’ennesima aggressione brutale ai danni di un ragazzo minorenne colpito ripetutamente da numerosissimi coetanei con calci e pugni, anche mentre si trovava a terra e privo di difese. La piazza era affollata, circa un centinaio di giovani presenti. Il volto del ragazzo era completamente insanguinato, e gli aggressori continuavano a colpirlo con calci anche sullo sterno.
“Alla luce della situazione che si ripete ormai da tempo nella zona della Marina, appare necessario e urgente prevedere una presenza stabile di almeno due agenti di polizia, anche municipale”, dichiara Pisano , “non si tratta di un approccio repressivo, né di una volontà di “militarizzare” spazi frequentati dai giovani. Al contrario, si propone un’azione mirata a contrastare le cause profonde dell’illegalità, intervenendo su due fronti principali: la vendita irregolare di alcolici a minorenni da parte di molti esercenti e la presenza di spacciatori che agiscono con continuità, sfruttando la fragilità dei giovani e l’assenza di controllo”.
L’esperto suggerisce anche l’adozione di un’ordinanza sindacale che limiti la vendita di alcolici ai minori nella fascia oraria compresa tra le 18.00 e le 21.00 in tutta la città metropolitana. “Pur non rappresentando una soluzione definitiva”, spiega, “una misura di questo tipo potrebbe ridurre sensibilmente l’accesso precoce ad alcol da parte degli adolescenti, in particolare quelli tra i 12 e i 16 anni che, dopo aver trascorso il pomeriggio al Centro di Cagliari, fanno rientro nei rispettivi comuni con i mezzi pubblici, spesso in condizioni di alterazione psicofisica molto grave e quindi sono più vulnerabili e inclini alle risse e altre forme di comportamenti trasgressivi.
I ragazzi che invece restano in zona dopo le 21.00 si spostano frequentemente verso le scalinate di Santa Anna, un’area che presenta criticità simili, con la presenza di gruppi dediti ad attività illegali. Anche qui, una presenza di forze dell’ordine potrebbe contribuire a un maggiore controllo, ma soprattutto a un’azione preventiva più efficace.
Secondo Pisano i ragazzi e le ragazze che animano il centro di Cagliari nel fine settimana sono, nella maggior parte dei casi “giovani fragili, portatori di storie personali e familiari segnate da profonde sofferenze. Il sabato diventa per molti di loro un’occasione di fuga dalla realtà, un tentativo – spesso inconsapevole – di estraniarsi da un quotidiano percepito come pesante e doloroso. In questo spazio sospeso, cercano sollievo nel gruppo, nell’alcol, nella musica o nel rumore, ma il bisogno reale è spesso quello di essere visti, accolti, compresi.
Da qui l’invito alle famiglie: “Accanto a questi interventi, è fondamentale coinvolgere in modo attivo anche le famiglie dei giovani che frequentano la Marina, spesso provenienti da tutto l’hinterland: da Quartu a Pula; da Assemini a Dolianova, e altri comuni limitrofi.
Si invita i genitori, in particolare di ragazze e ragazzi tra i 12 e i 16 anni, a presidiare in modo discreto ma consapevole il tempo libero dei propri figli, magari con una semplice presenza fisica nel centro cittadino durante le ore serali (tra le 18.30 e le 21.00), per offrire un punto di riferimento e un’occasione di supervisione.
È altrettanto importante che in famiglia si mantenga uno spazio di ascolto e dialogo, in cui affrontare con chiarezza e senza allarmismi i temi legati all’uso e abuso di alcol e sostanze, ai comportamenti a rischio, e alle conseguenze sul piano della salute, delle relazioni e della legalità”.